Terminal crociere, approvato il progetto per la stazione marittima: "Grande opportunità di rilancio turistico"
Maggioranza e opposizione approvano il progetto che riguarda le strutture del terminal e i servizi turistici esterni. Contrario solo Ancisi (LpRa)
Strutture rinnovate e servizi per il Termnal crociere di Porto Corsini. Arriva l'ok del Municipio alle opere di urbanizzazione e infrastrutturazione che riguardano l'area del terminal, dove è già attualmente in funzione l’attività di attracco delle navi. Le principali opere previste riguardano le strutture del terminal, i servizi turistici e ricettivi esterni con chioschi commerciali e servizi igienici, la viabilità, i parcheggi, tettoie e pensiline coperte, percorsi pedonali e ciclabili, aree verdi, strutture militari e delle forze di polizia, ricovero dei mezzi nautici e dei natanti minori con scivolo per la messa in acqua. In particolare il progetto prevede la costruzione di una stazione marittima di imbarco e sbarco dei passeggeri, incentrata su un edificio di circa 5mila metri quadrati a due piani. La delibera, presentata dall'assessora Del Conte, è stata approvata dal Consiglio comunale con 25 voti favorevoli, 1 contrario (Ancisi - Lista per Ravenna) e 1 astenuto (Grandi - Viva Ravenna). Un progetto che è quindi stato condiviso non solo dalla maggioranza, ma anche da gran parte della minoranza. Respinto invece l'ordine del giorno dal titolo “Stazione crocieristica troppo invasiva e impattante – progetto da rivedere” presentato da Ancisi con 19 contrari (gruppi di maggioranza) e 8 favorevoli (gruppi di opposizione).
Ha illustrato la delibera l’assessora all’Urbanistica Federica Del Conte facendo presente che le opere in progetto per l’area a servizio del Terminal Crociere a Porto Corsini prevedono la realizzazione di immobili aventi destinazioni d’uso comprese tra quelle già ammesse dagli strumenti urbanistici e strettamente connesse ad attività di interesse generale attuate da Autorità di Sistema Portuale, competente ad intervenire su un’area di demanio statale, per cui nell’ambito della procedura di approvazione del progetto, viene richiesta la possibilità di consentire l’approvazione del progetto in variante agli strumenti urbanistici, per eseguire le opere con intervento diretto senza la preventiva approvazione di un Piano urbanistico attuativo (PUA). Ha inoltre rappresentato che pur avendo efficacia la variante non comporterà modifiche cartografiche agli elaborati di Rue e Psc; comporterà invece modifiche alla classificazione acustica dell’area che passerà dal livello 3 al livello 4. L’assessora si è quindi soffermata sull’importanza del progetto, che prevede il completamento dei servizi infrastrutturali al terminal, e sull’interesse generale e pubblico dello stesso ai fini dello sviluppo del porto e del conseguente indotto economico legato soprattutto al turismo in generale e crocieristico in particolare.
Il consigliere del PD, Renald Haxhibeku, nel suo intervento, ha sottolineato l'opportunità che il nuovo terminal rappresenta per il rilancio della funzione crocieristica del porto di Ravenna. "Il progetto – ha detto Haxhibeku - nasce dalla stretta collaborazione tra l’Autorità di sistema portuale di Ravenna con uno dei maggiori operatori crocieristici a livello mondiale. Si aprono ora importanti prospettive per lo sviluppo del territorio di Porto Corsini e non solo. L’indotto turistico ed economico ricadrà sull’intera città e farà compiere un vero e proprio salto di qualità al nostro turismo, rendendo maggiormente attrattiva e competitiva la nostra città nel mercato internazionale. Il nostro scalo non si limiterà al solo transito dei turisti ma diverrà una vera e propria sede riconosciuta in cui iniziano e finiscono le crociere, con importanti ricadute economiche positive su tutto il territorio".
"Il progetto presentato dall’Autorità di sistema portuale pone attenzione anche ai temi della sostenibilità ambientale e al contesto territoriale locale nel quale dovrà essere inserito. Vi sono, ad esempio, investimenti per l’elettrificazione delle banchine che permetteranno alle navi ormeggiate di essere alimentate da sistemi posti a terra anziché dei propri motori. C’è poi la realizzazione del parco delle dune in una zona prima destinata alle casse di colmata. Sarà un ampio parco verde progettato in armonia con la stazione marittima che riqualifica e valorizza tutta l’area retrostante il terminal. La realizzazione di un sistema di recupero di acque piovane e l’inserimento di pannelli fotovoltaici sui tetti dell’infrastruttura consentiranno il raggiungimento di un’autonomia energetica sostenibile. La realizzazione di percorsi alternativi punta ad alleggerire il traffico nell’area croceristica non solo in favore dei turisti, ma anche per il trasferimento di approvvigionamenti. Tutto ciò, insieme agli altri investimenti programmati, renderà il nostro scalo portuale maggiormente appetibile al transito di merci e persone - conclude il consigliere dem - Siamo dunque estremamente favorevoli a un progetto che unisce il turismo, lo sviluppo e la sostenibilità ambientale, soprattutto per un territorio come il nostro che si pone come punto di riferimento per la transizione energetica e l’innovazione".
Il voto contrario di Ancisi: "Progetto invasivo ed impattante"
Contrario al progetto solo il consigliere di Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi, che nei giorni scorsi aveva presentato le proprie perplessità e anche alcune proposte migliorative. Un progetto che per il decano dell'opposizione "è troppo invasivo ed impattante", in particolare perchè "cementifica 18,2 ettari di territorio marittimo". Ulteriori dubbi sul piano del rischio idrogeologico, con la stessa Regione che "classifica parte della zona costiera come 'area potenzialmente interessata da alluvioni rare' e la zona nord come 'area di potenziale allagamento' causabile dalle piene delle reti idriche di pianura - riferisce Ancisi - Le sciagure immani avvenute in Italia da allora, e recentemente sul suolo ravennate, in conseguenza di sconvolgimenti degli andamenti meteo-climatici ed idrogeologici, consiglierebbero che le aree finora non edificate, sottoposte a tali potenziali rischi, subissero cementificazioni solo in termini ristretti e per l’indispensabile".
Con il suo ordine del giorno, respinto poi dalla maggioranza del Consiglio comunale, Ancisi chiedeva di: "coinvolgere la cittadinanza di Porto Corsini nelle decisioni da assumere, attraverso un dibattito pubblico; rispettare rigorosamente i vincoli esistenti sulle aree naturali protette circostanti il Terminal; fronteggiare preventivamente il rischio potenziale di alluvioni e allagamenti incombenti su parte delle aree occupate dal Terminal, al fine di ridurne al massimo le eventuali conseguenze negative; risolvere i problemi di viabilità e di mobilità ciclopedonale interni a Porto Corsini, prima che la stazione marittima sia attivata; riproporre, da parte del Comune, la formazione di un parcheggio scambiatore all’ingresso del paese, utilizzando, per il collegamento col Terminal, mezzi navetta a trazione elettrica; effettuare il completamento della linea di acqua potabile, realizzata con fondi pubblici, che si arresta alla banchina del terminal senza raggiungere le navi, affinché si eviti che gli imbarchi dell’acqua potabile avvengano con le attuali lunghe sfilate di autobotti attraverso via San Filippo; attivare un collegamento, con imbarcazioni a trazione elettrica, tra Porto Corsini e la darsena di città attraverso il canale Candiano, come già in atto negli altri porti d’Europa; mettere in sicurezza la transitabilità della via Baiona tra la città di Ravenna e l’accesso ai Lidi Nord, cominciando col separare ininterrottamente dalla carreggiata, su pista propria, il traffico ciclopedonale".