Terremoto, Spadoni (Udc): "Pagare i fornitori colpiti dal sisma"
Il blocco dei pagamenti alle imprese da parte della pubblica amministrazione è uno dei temi più avvertititi di questi ultimi anni. Si tratta di una situazione che aggrava la già difficile gestione economica
Il blocco dei pagamenti alle imprese da parte della pubblica amministrazione è uno dei temi più avvertititi di questi ultimi anni. Si tratta di una situazione che aggrava la già difficile gestione economica di numerose ditte fornitrici soprattutto per mancanza della necessaria liquidità al fine di affrontare la normale gestione di ogni giorno. Molti i gesti e le azioni tragiche che si sono consumati da parte di imprenditori esasperati i cui atti estremi sono spesso riconducibili a fenomeni economici di oggettiva sofferenza. Un tema che dovrà trovare una soluzione definitiva sino a ipotizzare un’eventuale elusione del Patto di stabilità da parte degli enti locali se non si vuole continuare ad addossare questo insostenibile e penalizzante aggravio che ricade sulle piccole e medie imprese costrette ad assumere funzioni improprie di banca senza vedersi riconosciuto alcun interesse passivo per i ritardi accumulati dalla pubblica amministrazione.
Oltre al mancato rispetto dei tempi di pagamento, nonostante le precise direttive europee, la situazione si è ulteriormente aggravata specie nelle località colpite dal terremoto. E sull’argomento desidero citare l’esempio di un commissario di un’ azienda sanitaria di Salerno, il quale, attraverso una sua opportuna scelta, offre un interessante spunto di riflessione sull’argomento in oggetto, per affrontare la questione dei ritardati pagamenti soprattutto a proposito dei fornitori gravemente colpiti dai fenomeni sismici. Il massimo esponente di quell’Asl, nello specifico, ha fornito la sua concreta risposta di solidarietà pagando tutte le fatture dei fornitori di imprese biomedicali colpite dal sisma nella nostra regione. Gesto non classificabile come simbolico, ma portatore di sensibilità e di solidarietà in un preciso momento di stagnazione economica aggravata dal susseguirsi di eventi sismici paralizzanti per la vita sociale ed economia dei territori interessati. Fermo restando il giudizio positivo rispetto alla scelta fatta dal dirigente sanitario campano, con la presente si chiede al rappresentante di codesta Provincia nella sua veste di presidente della Conferenza socio sanitaria, di intervenire sul nuovo direttore generale dell’azienda sanitaria di Ravenna per verificare se esistano fra i propri fornitori di beni e di servizi, imprese con sede a Reggio Emilia, Bologna, Ferrara e Modena.
In caso affermativo, si chiede di appurare se da parte del massimo dirigente della nostra A.usl vi sia la disponibilità di intraprendere un percorso amministrativo contabile teso a liquidare con carattere d’urgenza le forniture a quel tessuto economico produttivo colpito dalle scosse telluriche. Si chiede, inoltre, di verificare se questo ente ha rapporti con qualche impresa dei territori colpiti dal terremoto e se l’esempio dell’Ausl di Salerno può trovare condivisione. Infine, in linea più generale l’interpellante desidera conoscere quali azioni concrete intenda adottare l’inquilino di Piazza dei Caduti per rimuovere gli ostacoli esistenti e riportare alla normale attività il rapporto fornitori-ente pubblico nel rispetto dei termini di pagamento.