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La Fp Cgil dice no alla chiusura della Polizia provinciale

Il testo del decreto-legge sugli enti locali, prevede che il personale di Polizia provinciale venga messo in mobilità verso i Comuni con specifica funzione di "Polizia municipale".

La Cgil di Ravenna contraria al trasferimento degli agenti di Polizia provinciale nella Polizia municipale". Il testo del decreto-legge sugli enti locali, prevede che il personale di Polizia provinciale venga messo in mobilità verso i Comuni con specifica funzione di "Polizia municipale". Per il sindacato si tratta di "una soluzione assolutamente incoerente con le dichiarazioni del ministro Madia rilasciate meno di due mesi fa, visto che da un lato non contempla il rispetto di una professionalità decennale dei lavoratori in ambiti che richiedono alta specializzazione, dall'altro penalizza fortemente le funzioni di vigilanza ittico-venatoria e ambientale poste in essere dai 2.800 addetti di polizia provinciale (28 sul territorio ravennate), la cui scomparsa determinerà l'annullamento dei controlli in materia di caccia, pesca, ciclo dei rifiuti, scarichi idrici nelle acque pubbliche, gestione faunistica e sorveglianza dei circa 800 chilometri di rete viaria provinciale".

"L'attività di controllo in materia ambientale in Emilia Romagna è svolta principalmente dalle polizie provinciali e non da altri enti territoriali, ma pare che nessuno se ne renda conto. Basta fare qualche verifica ed emerge che eliminare le polizie provinciali significa dare un colpo mortale alla sicurezza del territorio e dell'ambiente - evidenzia la Cgil -. Purtroppo il dato statistico di reati e sanzioni amministrative in materia ambientale evidenzia solo il lato repressivo ma sono tra i pochi dati certi e confrontabili tra loro. Il personale del Corpo Forestale, a livello nazionale, è oltre tre volte più numeroso di quello della Polizia provinciale, inoltre i reati e sanzioni contestati riportati per il Corpo forestale dello Stato e Arpa sono in realtà il totale della loro attività mentre per le polizie provinciali sono solo quelli in materia ambientale (è stata esclusa tutta l'attività di polizia stradale e altre materie della Provincia)".

Osserva la Cgil: "La Polizia provinciale accerta da sola il 32% dei reati ambientali e il 57% delle sanzioni amministrative ambientali. Eliminare le polizie provinciali vuol dire dimezzare in un istante la vigilanza e il controllo sull'ambiente in Regione Emilia Romagna e cancellare quelle politiche positive di interventi sul territorio che hanno contraddistinto in questi anni la nostra regione.Queste attività rivestono un'importanza strategica, non solo per gli addetti ai lavori ma per tutti i cittadini, in quanto chiudere il corpo della Polizia provinciale provocherà inevitabilmente l'amplificazione dei danni ambientali che già ora sta subendo il nostro territorio a causa dell'incapacità di chi ci governa ad effettuare le scelte necessarie per una riforma che tuteli ambiente, lavoratori e cittadini".

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