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Trasporto pubblico: da Ravenna via libera alla creazione dell'Agenzia mobilità

Come ha spiegato in Aula l'assessore ai Lavori pubblici, Roberto Fagnani, la fusione arriva attraverso la scissione parziale e proporzionale delle società Atr di Forli'-Cesena e Am di Rimini a favore di Ambra Ravenna

Altro passo in avanti per la creazione dell'Agenzia mobilità romagnola, dalla fusione di quelle delle tre province. Dal consiglio comunale di Ravenna è arrivato martedì pomeriggio il disco verde, con 18 voti favorevoli, quattro astenuti (Cambiera' e Ravenna in Comune), e quattro contrari (Lega Nord e gruppo Alberghini). Come ha spiegato in Aula l'assessore ai Lavori pubblici, Roberto Fagnani, la fusione arriva attraverso la scissione parziale e proporzionale delle società Atr di Forli'-Cesena e Am di Rimini a favore di Ambra Ravenna.

Atr si occupera' della sosta nelle due citta' romagnole, Am a Rimini del trc. Le tre agenzie, ricorda, hanno gia' sottoscritto in passato accordi di collaborazione. E ora si va all'aggregazione in base a disposizioni nazionali e regionali. L'Emilia-Romagna ha infatti identificato cinque ambiti ottimali per il tpl, in particolare quello romagnolo. Con l''unificazione, prosegue Fagnani, si avranno "efficienza e razionalizzazione", oltre che un "contenimento dei costi operativi".

Insomma si andra' a "migliorare la qualita' del tpl" e si creeranno "opportunita' per superare la frammentarieta' territoriale". In vista della gara unica per la gestione del servizio. Per quanto riguarda il Comune di Ravenna, la sua quota passera' dal 31% circa in Ambra al 9%. Ci sara' un amministratore unico in carica per tre anni con primo mandato per il ravennate, a seguire Forli'-Cesena e Rimini. Saranno 21 i dipendenti, 10 da Atr, sette da Am e quattro da Ambra. Con la fusione, che non puo'' che partire dal primo gennaio, ha concluso l'assessore, "peseremo di piu' a livello regionale".

Di tutt'altro avviso gran parte dell''opposizione. Per Massimiliano Alberghini "spesso accorpare non significa efficientare". E infatti ci saranno "costi suppletivi di circa due milioni di euro". Dello stesso avviso il capogruppo della Lega Nord, Samantha Gardin: "Non e' detto si generino economie di scala", anzi ci saranno "perdite e disservizi". Di certo, aggiunge chiedendo conto del piano industriale, con la questione dell''Area vasta "diventeremo appendice di Bologna". Giusto unificare, ha aggiunto Alvaro Ancisi di Lista per Ravenna, ma siamo in ritardo.

La "vera scommessa", ha rimarcato Giannantonio Mingozzi del Partito repubblicano, e' "fare risparmiare". E un po'' "preoccupa", ha aggiunto, la sede a Rimini: "Spesso altre strutture rischiano di pendere dalla parte della citta'' che acquisisce la sede. Ma resisteremo ai campanilismi". In realta' la sede e' a Cesena, lo ha corretto Fagnani. Mingozzi ha messo inoltre in luce da una parte la necessita' di "individuare nuovi bisogni", dall'altro si chiede "se l'Agenzia sia informata della volonta'' di Rimini di costituire una societa' per il trc".

Sarebbe stato "molto interessante" allungare il trasporto rapido costiero fino a Ravenna, ha evidenziato Samantha Tardi di Cambiera'', non troppo convinta dai vantaggi della fusione sulla qualita''. Mentre Silvia Quattrini del Partito democratico ha sottolineato che si tratta di "un'opportunita'', ma rimangono comunque presidi a garanzia dei territori". (fonte Dire)

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