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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

"Via dalla cittá il transito di merci a potenziale rischio incidente rilevante"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

Un carro cisterna del peso di 80 tonnellate, carico di liquido infiammabile, è uscito dai binari bloccando per ragioni di sicurezza tutta la zona dello scarico merci. Per fortuna non ci sono state conseguenze, se non il travaso di carico in un altro carro cisterna e la sollevazione e ricollocazione del carro “infortunato” sui binari mediante una gru. Questo, in sintesi, è quanto riportato nei giorni scorso dalla stampa locale.

È però l’ennesimo segnale che deve far riflettere sulla convivenza, ormai insostenibile, del centro storico di Ravenna con un traffico merci ferroviario già troppo esposto a "rischio di incidente rilevante". I treni merci, e in particolare i carrelli ferroviari, rappresentano una fonte tragica di incidenti in corrispondenza degli scambi, anche a bassa velocità. Non si conta il numero di quanti avvenuti in Italia solo negli ultimi anni, di gravità anche esplosiva, come quello di Viareggio nel 2009, che ricordiamo con profondo dolore, colpa proprio di un carrello. In Comune, se ne parla e straparla dal 1987, inutilmente, come per qualsiasi progetto infrastrutturale che serva a Ravenna anche solo per sopravvivere, per via che il partito fino ad oggi padrone della Regione, della Provincia e della città (via via PCI, PDS, DS, PD, cambiando solo il pelo) ha sempre considerato la nostra città cenerentola non solo dell’Emilia, ma anche della Romagna.

Nel giugno scorso, avvicinandosi le elezioni comunali della prossima primavera, è stato sparato un accordo tra Comune, Autorità portuale, Regione e Ferrovie, con cui si vorrebbe migliorare l’accessibilità al porto di Ravenna tramite ferrovia, connettendolo alle grandi reti infrastrutturali europee. Pezzo forte, al prezzo di 5 milioni di euro che dovrebbero pagare le ferrovie di Stato, sarebbe l’innalzamento dell’attuale cavalcaferrovia della stazione allo scopo di farci passare i grandi container high cube. Vorrebbe dire far arrivare alla stazione centrale un forte traffico ferroviario aggiuntivo, comprese ovviamente merci pericolose, e farlo attraversare la zona di via dei Poggi, che regge a malapena quello passeggeri odierno, impiegandovi peraltro 45 minuti. In pieno centro, nel luogo più affollato della città. Risultato di quel che passa il convento:  una città molto meno sicura dell’attuale, oltre che più caotica e “lenta” da tutti i punti di vista.

Lista per Ravenna sostiene da sempre la necessità di sollevare la stazione centrale di Ravenna dal traffico commerciale, facendone capo alla stazione merci della Baiona, lontana dalla città e con tempi di transito molto più sostenibili. 
Proprio pochi giorni fa l’arch. Daniele Vistoli - nostro interlocutore privilegiato in materia di uno sviluppo urbanistico e strutturale della città a grande respiro - ha pubblicato sulla stampa una sua nota (“Infrastrutture, il lungo letargo”) dedicata al trasporto, sicuramente prevalente nel prossimo futuro, su ferrovia. Ha indicato, tra l’altro, “da fare oggi, senza aspettare tempi e giochi della politica”, la necessità di “una stazione centrale assistita da uno scalo periurbano aggiuntivo al Cinema City, con relativa piattaforma logistica di scambio, sul modello Mestre-Venezia” e di “un raccordo breve a raso sul Candiano che congiunga il Porto San Vitale con lo scalo Baiona”.  

Non presumiamo di avere la competenza per dettare la soluzione tecnica migliore, ma osserviamo con attenzione quelle che alimentano il dibattito cittadino, purtroppo costatando che la nostra amministrazione comunale non riesce a metterne a sintesi alcuna. 

Pasquale Minichini - Lista per Ravenna
 

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