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Trivellazioni e idrocarburi, Guerra (Lega): "E' ora di esprimersi col voto"

Sulle trivellazioni del ravennate per la ricerche e lo sfruttamento di idrocarburi "è ora di tornare in Consiglio Comunale e assumersi la responsabilità del voto". E' quanto afferma il capogruppo in consiglio comunale della Lega, Paolo Guerra

Sulle trivellazioni del ravennate per la ricerche e lo sfruttamento di idrocarburi "è ora di tornare in Consiglio Comunale e assumersi la responsabilità del voto". E' quanto afferma il capogruppo in consiglio comunale della Lega, Paolo Guerra, ricordando che "l'ordine del giorno che ho predisposto e presentato con Vandini del M5S deve essere portato quanto prima in Consiglio Comunale affinchè le forze politiche si esprimano con responsabilità sull’indirizzo che questo documento vuole creare: limitarsi a ricerche superficiali del territorio e ribadire che le forze politiche locali sono contrarie a perforazioni ed estrazioni dai bacini individuati".

"Due incontri tra i vari consiglieri e una discussione in Consiglio Comunale non sono sufficienti a trovare un indirizzo comune per esprimersi su questo tema?  - si chiede Guerra -. E così la politica arriva nuovamente in ritardo rispetto agli eventi, in quanto le ricerche di Edison Longanesi e quelle di Geotech proseguono nel Comune ravennate e in quelli limitrofi.  E’ incomprensibile la reticenza con la quale il PD e buona parte della maggioranza affrontano il tema della ricerca di giacimenti di idrocarburi e sulle conseguenze che le trivellazioni, previste per la seconda e terza fase dell’indagine, possono comportare per la subsidenza e il depauperamento del nostro territorio".

Chiosa l'esponente del Carroccio: "Le autorizzazioni a questi progetti escludono a priori i Comuni e i territori coinvolti e sono gestite esclusivamente dalla Regione e dal Ministero. Le royalties che derivano dallo sfruttamento dei bacini premiano ingiustamente lo Stato in misura del 55% e la Regione con il 35%, lasciando alle Amministrazioni del territorio ove avvengono le perforazioni il solo 15%, decisamente insufficiente ad affrontare il benché minimo intervento ambientale compensativo".

"E Ravenna in tal senso è già stata caratterizzata da attività di estrazione sulla costa - aggiunge Guerra -.  Il Presidente della Regione Errani esprime le sue perplessità su queste ricerche sempre più invasive, l’Unione dei Comuni sostiene che il problema non esiste, e il PD ravennate? La proposta che chiedo sia riportata in Consiglio Comunale impegna il Sindaco a formalizzare ad Enel Longanesi e alle altre società che richiederanno le autorizzazioni per la ricerca e la produzione di energia, nonché al Ministero dello Stato con deleghe all’Energia e alla Regione Emilia Romagna la completa contrarietà allo svolgimento di ricerche che implichino la perforazione del terreno, la realizzazione di pozzi anche solo perlustrativi e tanto meno di pozzi di estrazione sul territorio ravennate; diffidandoli altresì per il futuro a rilasciare pareri o autorizzazioni senza prima aver coinvolto l’Amministrazione del territorio interessato".

RUSSI - Linea comune della Lega anche a Russi, dove la segretaria locale del Carroccio, propone il voto in consiglio comunale in merito  alle trivellazioni e idrocarburi Enel Longanesi. "Si legge che il presidente della Regione Vasco Errani ha espresso le sue perplessità sulle ricerche - afferma Marabini -. Le Unioni dei Comuni hanno minimizzato il problema. A Russi la Lega Nord chiede pertanto di impegnare il Sindaco a formalizzare a Enel Longanesi e alle altre società che richiederanno le autorizzazioni per la ricerche e la produzione di energia, nonché al Ministero con delega all’Energia e alla Regione Emilia-Romagna, la contrarietà allo svolgimento di ricerche che implicano la perforazione del terreno, la realizzazione di pozzi anche solo perlustrativi e quanto meno quelli di estrazione sul nostro territorio diffidandoli altresì per il futuro a rilasciare pareri senza prima aver coinvolto l’amministrazione del territorio interessato".

Marabini ricorda "che i maggiori beneficiari della royalties (diritti) saranno lo stato per il 55%, la Regione in misura del 35% mentre il Comune sfruttato solo per il 15% e precisa che il tutto è insostenibile in quanto è il nostro territorio che subisce irreparabilmente lo sfruttamento e il depauperamento per le generazioni future". Sottolinea in particolare "che il territorio di Russi e dintorni è già profondamente condizionato da ogni forma di sfruttamento; si pensi anche all’eventuale costruzione della centrale a biomasse".

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