rotate-mobile
Politica

Trivelle, l'opposizione: "Il M5S lasci la maggioranza". La replica di Schiano: "Coalizione non vuol dire pensiero unico"

La mozione presentata per chiedere all’amministrazione di sostenere la richiesta di riprendere le estrazioni nazionali di gas metano è stata approvata da tutti i partiti e le liste che compongono la maggioranza nel consiglio comunale, tranne quella - prevedibile - del Movimento 5 stelle

La mozione presentata in consiglio comunale da Chiara Francesconi (Pri), Andrea Vasi (Pri), Daniele Perini (Lista de Pascale Sindaco), Francesca Impellizzeri (Ravenna Coraggiosa), Massimo Cameliani e Lorenzo Margotti (Partito Democratico) per chiedere all’amministrazione di sostenere in tutte le sedi la richiesta di riprendere le estrazioni nazionali di gas metano ha "spaccato" la maggioranza. La mozione è stata infatti approvata da tutti i partiti e le liste che compongono la maggioranza nel consiglio comunale, tranne quella - prevedibile - del Movimento 5 stelle, da sempre contrario alle estrazioni. Oltre a questo, l'opposizione ha votato compatta in maniera favorevole la proposta della maggioranza.

L'opposizione: "Schiano lasci la maggioranza"

Due fatti insoliti, questi, per i quali proprio i gruppi di opposizione - Lega Salvini premier, Fratelli d'Italia, Viva Ravenna, Froza Italia Berlusconi per Ancarani-Primavera Ravenna, la Pigna-città-forese e lidi e Lista per Ravenna-polo civico popolare - hanno chiesto l'uscita dalla maggioranza del consigliere del M5S Giancarlo Schiano. "Se ci fosse onestà intellettuale, dopo quanto avvenuto il M5S dovrebbe lasciare la maggioranza. Il consigliere Schiano ha infatti votato contro a un documento sottoscritto da tutti gli altri gruppi di maggioranza. È evidente quindi che sulle trivellazioni il Movimento 5 Stelle abbia posizioni ideologiche non compatibili con quelle dell’amministrazione. Durissima è stata infatti la risposta della consigliera Francesconi che ha sottolineato la posizione netta dell’amministrazione sul tema e ha rimarcato come le affermazioni del consigliere Schiano fossero del tutto fuori luogo. Ci chiediamo quindi se, forse, il M5S abbia deciso di rimanere in maggioranza solo per tutelare la seggiola su cui siede l’assessore Gallonetto, perché nei fatti sono evidenti le frizioni ormai insostenibili. Non è infatti la prima volta che le due forze, Pri e Movimento, si trovano a scontrarsi in consiglio".

Della stessa idea anche Filippo Govoni, segretario provinciale di Azione: "Ci troviamo ad essere d’accordo con l’opposizione. Come fa il M5S a rimanere in maggioranza? Ce lo chiediamo pure noi. La differenza è che noi non lo chiediamo ai 5 stelle, ma al Partito Democratico, al Pri e alle altre forze di maggioranza. Abbiamo assistito alla spaccatura della maggioranza su un tema fondamentale sia per la politica energetica nazionale, sia per l’economia e le opportunità del nostro territorio. Vedendo quello che accade anche a livello nazionale, dove il M5S è ridotto ormai solo a inseguire i sondaggi, ci domandiamo: che contributo potrà dare riguardo alle scelte strategiche da adottare nei prossimi mesi anche nel nostro territorio?".

Schiano: "Coalizione non vuol dire visione monocromatica"

"La minoranza si ostina a vedere fantasmi là dove non ci sono: ansia e preoccupazioni animano la minoranza ravennate in consiglio comunale su una sperata e infondata spaccatura nella coalizione che sostiene il sindaco Michele De Pascale. Questi fantasmi sono disattenzioni, volontarie o non volontarie, della minoranza che fatica a capire ciò che significa coerenza politica". Il consigliere Schiano replica così alla critica dell'opposizione, continuando: "Non è una novità la nostra posizione sulla questione trivelle in Adriatico:  questi valori erano con noi sin dalle elezioni nazionali, passando a quelle europee, regionali e infine le nostre comunali qui a Ravenna. Il "no" alla mozione non è un voto contrario a qualcuno, bensì una riproposizione dei valori che il Movimento 5 stelle incarna sin dagli albori".

"Dissipiamo quindi ogni ansia precisando che sarebbe opportuno guardare prima “in casa propria e poi fuori” - continua Schiano - Non possiamo certo aspettarci dalla minoranza che capiscano cosa significhi essere uniti, o coerenti a sé stessi, unendo le forze per la città, visto che in campagna elettorale anziché unirsi e proporre un solo candidato sindaco decisero di proporne addirittura quattro. Se seguissimo la logica della minoranza, dove un voto contrario fa sciogliere una coalizione, allora dovremmo vedere tutta la minoranza unirsi alla maggioranza poiché ha approvato la medesima mozione. La visione proposta dalle minoranze rispecchia la loro natura divisiva: coalizione non vuol dire pensiero unico e visione monocromatica, altrimenti saremmo tutti sotto lo stesso simbolo con un partito unico. Per il Movimento 5 Stelle il simbolo della diversità si chiama democrazia. Lasciamo lontani i cattivi auspici delle minoranze, assieme a certe illazioni e fantasmi che adombrano spaccature ma che fondamentalmente, ad ora, rimangono solo frutto di leggende".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Trivelle, l'opposizione: "Il M5S lasci la maggioranza". La replica di Schiano: "Coalizione non vuol dire pensiero unico"

RavennaToday è in caricamento