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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica Riolo Terme

“Un 25 Aprile che discrimina e divide”, il sindaco di Casola spegne le polemiche

Nella seduta consiliare del 23 luglio il sindaco Nicola Iseppi ha risposto ad un'interpellanza il cui primo firmatario era il consigliere UdC Roberto Morini

Nella seduta consiliare del 23 luglio il sindaco Nicola Iseppi ha risposto ad un'interpellanza il cui primo firmatario era il consigliere UdC Roberto Morini. Interpellanza che aveva per titolo “Un 25 Aprile che discrimina e divide”. Nel documento si criticavano alcune affermazioni contenute nel discorso pronunciato a Casola Valsenio dal sindaco francese Jean-Jacques Duprat alla cerimonia del 25 aprile.

Secondo l'opposizione il sindaco francese avrebbe definito fascisti i partecipanti alle manifestazioni che si sono svolte in Francia contro la legge che riconosce il diritto al “matrimonio per tutti”. Nell’interpellanza si chiedeva, infine, al Sindaco se condividesse quelle parole e «nell’auspicata evenienza che non le condivida, come intende risarcire moralmente coloro che si sono sentiti profondamente offesi da quelle parole».

Iseppi sottolinea "di essere orgoglioso e felice della partecipazione dell’amico Sindaco Jean-Jacques Duprat alla manifestazione del 25 aprile, che ci ha dato modo di toccare con mano ciò che accade nella vicina Francia. In Francia esiste e si manifesta una effettiva minaccia neofascista. Il Front National ha oltre il 20% di consensi ed esistono molti gruppi riconosciuti di ispirazione nazionalista e fascista: la “Primavera francese”, “Generazione identitaria” e “Giovani nazionalisti”».

Ed ancora «ciò che il Sindaco Duprat ha detto è esattamente quello che accadeva qualche mese fa in Francia, specificando sempre e avendo come riferimento non i “manifestanti” ma i “fascisti”. Credo quindi che il teorema proposto dall’interrogazione e cioè che Duprat abbia definito fascisti i manifestanti contro la legge per il “matrimonio per tutti” sia privo di fondamento e lo si possa chiaramente desumere sia dal contesto che dalla lettera dell’intervento. Per questo - conclude Iseppi - mi sento di condividere le parole e il senso dell’analisi e delle affermazioni del sindaco Duprat. Soprattutto visto che nessun cattolico è stato è stato chiamato in causa per quegli episodi e men che meno si è inteso offendere la sensibilità di nessuno».

Sulla questione dei matrimoni Iseppi è perentorio. «Per me, e lo dico prima ancora che da uomo di sinistra da pubblico amministratore e rappresentante di un'istituzione, il diritto di due persone, anche dello stesso sesso, che si amano e che vogliono condividere un progetto di vita, che si chiami unione civile o che si chiami matrimonio, deve avere, anche in Italia il pieno riconoscimento giuridico e legislativo. Non è una battaglia di partito. Penso che le parole diritto, libertà, pietà, uguaglianza e amore abbiano dei significati precisi che non si possono interpretare a seconda della convenienza o della stanza in cui le pronunciamo. Credo non si debba fare confusione fra una battaglia politica sui diritti e la condanna per le espressioni di violenza e di intolleranza neofascista.

La storia ci insegna a non sottovalutare questi eventi: lo dobbiamo al sacrificio di quanti – laici e cattolici, forze di ispirazione cristiana, liberale, socialista e comunista - hanno combattuto nella Resistenza, in Italia, in Francia e in Europa, al fianco degli eserciti Alleati per liberare il continente dal nazifascismo».

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