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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Elezioni, cosa pensano i candidati sindaco dei vaccini? Le loro risposte

La lista civica FutuRa qualche giorno fa ha interrogato gli undici candidati sindaco di Ravenna per cercare di chiarire la loro posizione sul tema vaccinale

"Ritiene che i vaccini siano l'arma per poter gestire adeguatamente, nell'immediato, questa pandemia, agendo sul "collo di bottiglia" che è risultato essere la criticità maggiore, ovvero evitando di sovraccaricare il sistema sanitario nazionale?": è questa la domanda posta dalla lista civica FutuRa qualche giorno fa agli undici candidati sindaco di Ravenna, per cercare di chiarire la loro posizione sul tema vaccinale. In caso di risposta negativa, i civici hanno chiesto di spiegare "il motivo e quale alternativa propone valida". Alla domanda hanno risposto 5 candidati, mentre non hanno inviato alcuna risposta Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna), Matteo Rossini (Riconquistare l'Italia), Emanuele Panizza (Movimento 3V), Lorenzo Ferri (Partito Comunista), Gianfranco Santini (Potere al Popolo) e Alessandro Bongarzone (Comunisti Uniti).

"Il sindaco è l'autorità sanitaria locale che esercita una funzione di indirizzo e controllo nei confronti delle Asl: questo significa che non ha potere diretto di decisione in merito a Green Pass o alle campagne vaccinali, ma in questa situazione riteniamo importante, come cittadini di Ravenna, conoscere quale sia la posizione nei confronti dei vaccini - spiegano da FutuRa - Si tratta di capire quale sia l'approccio, di chi vuol essere la massima carica cittadina, nei confronti della scienza e delle istituzioni deputate a decidere. Oggi più che mai questo aspetto ha un ruolo molto importante, troppo spesso la scienza diventa carne da macello ad uso e consumo del marketing elettorale e in particolar modo nelle campagne elettorali. Ringraziamo i candidati che hanno risposto, e al contempo siamo dispiaciuti di non aver ricevuto risposte dagli altri. Riteniamo la loro scelta sbagliata e poco responsabile nei confronti dei cittadini che sentono forte l’esigenza di sapere su questo tema che ha cambiato la vita di tutti nell’ultimo anno e mezzo".

Le risposte

Mauro Bertolino (Alleanza di centro) ha risposto che "dobbiamo affidarci alla scienza, non abbiamo alternative e se la soluzione proposta dalla scienza è il vaccino bisogna adeguarsi". Veronica Verlicchi (alleanza civica guidata da La Pigna) dice invece: "Lasciamo piena libertà di opinione ai nostri aderenti e ai nostri candidati al consiglio comunale, anche sul tema dei vaccini. Personalmente, sono favorevole alla vaccinazione anticovid e ritengo che questo possa essere un buon strumento per gestire la pandemia, purché non diventino l'alibi per non agire". Michele De Pascale (Pd - coalizione di centro sinistra) è assolutamente favorevole: "Il vaccino è ad oggi l’unico strumento efficace per mettere le nostre comunità al riparo da un riacuirsi della pandemia e dei contagi. Lo confermano le evidenze scientifiche e tutti i dati statistici. Per questo motivo invito caldamente chi non l’ha ancora fatto a vaccinarsi al più presto".

Filippo Donati (Viva Ravenna - Lega e Fratelli d'Italia) asserisce che "la vaccinazione è la risposta migliore possibile che la scienza ha fornito nell'emergenza, forse non risposta perfetta, ma è il contributo che ciascuno può dare all'innalzamento delle difese". Alberto Ancarani (Forza Italia - PrimaveRa Ravenna) ritiene che "i vaccini siano la principale strada. Ritengo anche che non si debbano abbandonare gli sforzi per arrivare a una cura per i soggetti che non possono vaccinarsi o per quelli che, per quanto sbagliando, scelgano di non farlo, e che sia necessario continuare gli sforzi per un vaccino "aggiornato" rispetto alle nuove varianti, essendo i vaccini attuali basati su una variante del virus che si è già modificata molte volte".

Emanuele Panizza (Movimento 3V), non ha risposto ma in realtà - fanno notare da FutuRa - il candidato ha espresso la sua posizione anche in un'intervista a RavennaToday, spiegando che per lui i vaccini non sono la strada da percorrere, mentre la soluzione sarebbe (oltre a vaccinare anziani e persone fragili) applicare più cure domiciliari e fare circolare il virus causando volontariamente dei contagi tra i giovani, sotto controllo medico.

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