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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Via libero all'aumento di capitale di Ravenna Holding

"I Comuni di Ravenna, Faenza e Cervia diventano insieme soci di Ravenna Holding. Ciò consentirà una gestione unitaria delle partecipazioni dei tre enti", ha detto l'assessore Morigi

Il consiglio comunale di Ravenna ha approvato giovedì la proposta di aumento di capitale di Ravenna Holding con conferimento da parte dei Comuni di Faenza e Cervia di partecipazioni in società, revisione della governance e incorporazione di Area Asset. L’assessore al Bilancio Valentina Morigi ha ricordato come, per quanto riguarda l’erogazione dei servizi pubblici locali, nel passaggio dal modello delle aziende municipalizzate a quello del libero mercato, imposto da normative nazionali, gli enti locali della nostra Regione abbiano scelto di “ragionare su sistemi di gestione dei servizi pubblici locali attraverso la costituzione di macro realtà, in alcuni casi totalmente pubbliche, in altri in compartecipazione con i privati, in grado di agire in termini di area vasta”.

“In questo contesto – ha aggiunto – il Comune di Ravenna si è dotato sei anni fa di uno strumento pubblico, Ravenna Holding, per gestire le sue partecipazioni nelle società che forniscono servizi pubblici locali. Oggi compiamo un passo ulteriore. I Comuni di Ravenna, Faenza e Cervia diventano insieme soci di Ravenna Holding. Ciò consentirà una gestione unitaria delle partecipazioni dei tre enti e quindi darà a tali partecipazioni un maggior peso, ad esempio in realtà quali Sapir, Hera e Romagna Acque. Inoltre viene sciolto il cda di Area Asset, con conseguenti ricadute positive per quanto riguarda la riduzione dei costi della politica”.

Durante la replica l’assessore Morigi ha sottolineato che “il nuovo modello non farà in alcun modo venir meno la funzione di indirizzo e controllo del consiglio comunale” e a tal proposito ha ricordato come in concomitanza con l’approvazione della costituzione di Ravenna Holding, da parte del consiglio comunale, sia stato approvato un codice di comportamento a garanzia di tale funzione, e quindi, “in ultima analisi, a tutela della potestà democratica e decisionale dei cittadini di Ravenna”.

L’assessore ha infine definito “ideologica la posizione di quei consiglieri che ritengono che la scelta che abbiamo compiuto sia stata determinata dal fatto che le giunte dei Comuni interessati siano dello stesso colore politico. Che dire, allora, dell’unione tra le ex municipalizzate della Romagna e Seabo, avvenuta nel 2002, quando il sindaco di Bologna era Guazzaloca? Noi oggi compiamo un atto strategico, non ideologico, che produrrà economie di scala e darà maggior peso alla presenza pubblica in importanti società fornitrici di servizi ai cittadini, quindi maggiori garanzie ai cittadini stessi”.
 

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