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Via Pazzi, "l'ennesima strada che va a pezzi"

Via Pazzi, "l'ennesima strada che va a pezzi". L'arteria, illustra il consigliere comunale Nicola Grandi (LpRa), "é piena di buche e crepe nella sezione centrale lungo tutto il percorso"

Via Pazzi, "l'ennesima strada che va a pezzi". L'arteria, illustra il consigliere comunale Nicola Grandi (LpRa), "é piena di buche e crepe nella sezione centrale lungo tutto il percorso della strada ma da un controllo effettuato di persona dal nostro consigliere si è potuto rilevare come alcune buche abbiano una forma circolare a conca apparentemente non molto profonda ma sulle quali le auto che vi transitano, spesso ad una velocità sostenuta, provocano vibrazioni alle case antistanti che diventano addirittura impressionanti quando a passare sono i camion (per esempio di Hera): in quel caso l'effetto del saltello provocato dai piccoli dislivelli fa persino tremare mura, mobilio e pensili nelle abitazioni dei residenti".

"Ora però la situazione rischia di precipitare - evidenzia Grandi -. di fronte ai civici 30 e 54 é necessario un intervento urgente o per lo meno una verifica sul manto stradale che porti eventualmente all’ interdire la via ai mezzi pesanti perché le foto allegate riportano una situazione di due buche veramente impressionante, quella sul tombino dà addirittura l’idea di essere sull’orlo di sprofondare. L'esponente di Lista per Ravenna ha perciò presentato un interrogazione al sindaco Fabrizio Matteucci nella quale chiede "se non si ritenga opportuno effettuare un rilievo urgente da parte dei tecnici ed intervenire con i provvedimenti che si riterranno opportuni, onde evitare che la situazione precipiti ed abbia conseguenze magari drammatiche per la pubblica incolumità".

Grandi inoltre vuole conoscere "per quale motivo, per l’ennesima volta, spetti ad un cittadino, per il tramite di un consigliere, rilevare e far rilevare una situazione di così evidente pericolo non generatasi certo all’improvviso ma che si trascina da tempo e come si intenda porre rimedio a questa problematica che da solo il sistema di “global service”, senza un adeguato controllo da parte degli uffici tecnici comunali, non potrà certo risolvere".

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