Violenza di genere, la mozione di Italia Viva: "Percorsi di educazione finanziaria per aiutare le vittime"
Rosetti e Rivalta (IV): "C’è una forma di violenza attraverso cui si esercita il potere maschile nelle relazioni di coppia di cui poco si parla, la violenza economica"
L'educazione finanziaria come strumento per prevenire e contrastare la violenza di genere: questa è la mozione presentata a Faenza da Federica Rosetti e Mirko Rivalta, coordinatori territoriali per la Romagna faentina di Italia Viva, in occasione del 25 novembre, Giornata mondiale contro la violenza sulle donne.
"In questi anni, l’impegno e lo sforzo trasversale, ci hanno portato ad avere, come Paese, un buon impianto normativo in tema di violenza maschile sulle donne su tre fronti: prevenzione dei reati, punizione dei colpevoli e protezione delle vittime - rilevano gli esponenti di Italia Viva - C’è però una forma di violenza attraverso cui si esercita il potere maschile nelle relazioni di coppia, di cui poco si parla ma che è molto diffusa e talvolta difficile da riconoscere: la violenza economica".
Una particolare violenza che "si manifesta con diversi gradi di intensità: limitazione dell’attività lavorativa, depauperamento del patrimonio, impedimento di conoscere il reddito familiare, di avere una carta di credito o un bancomat, di usare il proprio denaro e il costante controllo su quanto e come si spende, fino al ricatto economico in fase di separazione e il mancato pagamento dell’assegno di mantenimento. Sono tutte forme di violenza economica, un insieme di atti finalizzati a mantenere la vittima in una condizione di subordinazione e dipendenza - proseguono Rosetti e Rivalta - La violenza economica è una delle ragioni per cui le donne faticano a denunciare violenze in ambito familiare, soprattutto quando il partner detiene il potere economico, il controllo completo sulle finanze e sulle risorse familiari. In tali situazioni, denunciando il partner violento e lasciando la relazione, queste donne rischiano infatti di ritrovarsi senza una casa, senza risorse economiche, impossibilitate alla riorganizzazione materiale della propria vita, con la paura che le difficoltà economiche possano incidere anche nel rapporto con i figli".
Attraverso la mozione, gli esponenti di Italia Viva impegnano il sindaco e la giunta faentina "a mettere in campo le politiche e le risorse necessarie, anche attraverso l’individuazione di una specifica missione all’interno del prossimo Documento Unico di Programmazione, volte ad implementare progetti e percorsi di educazione finanziaria per le donne vittime di violenza, al fine di prevenire e contrastare la violenza economica, nonché di favorire l’autonomia, l’empowerment e l'integrazione lavorativa delle donne, nella fase di uscita dall’esperienza di violenza".