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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Viva Ravenna: "Dedicare uno spazio pubblico all'archeologo ucciso dall'Isis Khaled al Asaad"

"Ravenna ha un fortissimo legame con l'Unesco e non può rimanere indifferente nel fare la sua parte ricordando il nome di un uomo che sacrificò la sua vita in difesa del Museo di Palmira"

Khaled al Asaad è stato un archeologo e scrittore siriano, grazie al cui lavoro l'Unesco nel 1980 riconobbe il sito archeologico di Palmira come Patrimonio dell'umanità. Il suo interesse nel proteggere e preservare i siti archeologici per le future generazioni come tesori inestimabili è emerso fin dalla sua giovane età fino a raggiungere il suo apice nel maggio del 2015 quando, dopo la presa del giacimento archeologico di Palmira ad opera dell'organizzazione islamica di stampo jihadista Is, la sua passione si è manifestata nell’impegno strenuo a mettere in salvo i reperti in esso conservati, fino ad arrivare al rifiuto, dopo l’arresto avvenuto nel luglio successivo, di rivelare ai miliziani dove fossero custoditi. Per tale ragione l'archeologo è stato giustiziato dagli jihadisti nell’agosto 2015, in quegli stessi luoghi al cui studio aveva dedicato la sua esistenza.

"Nonostante i consigli di amici e colleghi che cercavano di convincerlo ad andare via, ha scelto di rimanere a presidiare la sua città pur consapevole del grave pericolo che ciò comportava e, dopo essere stato ucciso sulla piazza esattamente di fronte al Museo della città nuova di Palmira (oggi Tadmur), il suo corpo decapitato fu esposto al pubblico, appeso a una colonna - spiegano Filippo Donati e Nicola Grandi, consiglieri di Viva Ravenna che hanno presentato un ordine del giorno per chiedere di intitolare all'archeologo scomparso uno spazio pubblico in città - Per il contributo offferrto allo studio dei siti archeologici di Palmira è stato insignito dell'Ordine nazionale al merito della Repubblica Francese, dell'Ordine al merito della Repubblica di Polonia e dell'Ordine al Merito della  Repubblica tunisina. Anche in Italia i riconoscimenti per Khaled al Asaad non mancano: a lui è intitolato il museo di Aquino, ma diverse città (fra cui Reggio Calabria e Rimini) gli hanno riservato attenzioni e riconoscimenti organizzando eventi e dedicandogli spazi. Ravenna ha un fortissimo legame con l'Unesco, grazie a ben 8 siti riconosciuti Patrimonio dell'Umanità (grazie all’operosità del sindaco D'Attorre, alla Soprintendenza per i beni ambientali e architettonici e all'Archidiocesi) e non può rimanere indifferente nel fare la sua parte ricordando il nome di un uomo che sacrificò la sua vita in difesa del Museo di Palmira. Una città ricca di cultura come la nostra ha l’obbligo morale di onorare un archeologo coraggioso come al Asaad al fine di tenerne viva la memoria. Il consiglio comunale, in attesa di potergli dedicare una strada, impegna il sindaco e la giunta a procedere a dare il via all’iter per intitolare uno spazio pubblico o in alternativa una sala di uno dei nostri musei o palazzi di pubblico utilizzo a Khaled al Asaad".

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