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Educazione civica nelle scuole, si muovono anche i Comuni della Bassa Romagna

A sottolineare l’importanza della campagna promossa a livello nazionale da Anci per la reintroduzione dell’educazione civica nelle scuole, è stato concordato nel Consiglio dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna nella seduta del 26 settembre 2018 di sostenere la campagna di raccolta firme.

A sottolineare l’importanza della campagna promossa a livello nazionale da Anci per la reintroduzione dell’educazione civica nelle scuole, è stato concordato nel Consiglio dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna nella seduta del 26 settembre 2018 di sostenere la campagna di raccolta firme.

I gruppi consiliari dell’Unione della Bassa Romagna Bellalfonsine, Con i Cittadini, Forza Italia, Insieme per Sant'Agata nell'Unione, La Sinistra per Fusignano, Lista Civica X Massa, MoVimento 5 Stelle, Partito Democratico, Per la Buona Politica, Vivi Bagnara (non sottoscrive il documento il gruppo Lega Bassa Romagna), sostengono insieme l’importanza della reintroduzione della materia di educazione alla cittadinanza come materia scolastica, attraverso una legge popolare.

Condividendo l’appello di Anci, il Consiglio dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna ritiene necessario e urgente il recupero di una dimensione educativa che formi i giovani cittadini ai principi che consentono uno sviluppo civile della società italiana, e una conservazione e cura dei legami di coesione sociale, indispensabili per immaginare un futuro vivibile e uno sviluppo possibile per il nostro Paese. Nella scuola si assiste da anni a un progressivo indebolirsi del senso di responsabilità e del rispetto reciproco, che rende sempre più difficile il lavoro degli insegnanti e più faticoso l’apprendimento degli studenti, soprattutto di quelli più fragili. La necessità si dimostra, poi, ancora più pressante se poniamo mente alla crescita demografica garantita oggi dai cittadini italiani immigrati, e ai numerosi nati in Italia di seconda generazione. Imparare a essere cittadini è un obiettivo raggiungibile, il cui perseguimento non è più rinviabile.

Un ulteriore fattore di urgenza si è di recente manifestato con il crescente scollamento delle generazioni più giovani dal senso delle esperienze di guerra e di lotta al nazifascismo che hanno influito sulla storia dell’Italia quale oggi la conosciamo: ignoranza, superficialità, adesione a ricostruzioni verosimili e non vere sono soltanto alcune delle forme che ha assunto il distacco dei cittadini dalla storia della comunità cui appartengono. Si tratta di un legame invece fondante per qualunque esperienza di cittadinanza, che può e deve essere costruito, alimentato e custodito. Per farlo è necessario sottolineare il valore della memoria, l’affermazione dei concetti di pace, fratellanza e libertà nella costruzione della coscienza delle nuove generazioni. Riconoscere il valore del ricordo delle conquiste e dei sacrifici di chi ci ha preceduto muove dalla conoscenza delle nostre radici e della nostra identità. La coesione sociale non può essere affidata alla spontaneità estemporanea dell’educazione familiare o dei percorsi individuale di educazione non formale.

La scuola è già molto attiva su questi temi e ha trovato un punto di forza anche nelle recenti indicazioni dei nuovi scenari nazionali, nel valore delle trasversalità dell’idea di un’educazione alla cittadinanza. In questa prospettiva, deve essere un obiettivo che permea l’apprendimento di ogni disciplina, e che è parte del corredo delle competenze dei nostri studenti. Il Consiglio dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna ricorda infine a tutti i cittadini che è in corso la raccolta firme per l’introduzione dell’educazione alla cittadinanza nelle scuole di ogni ordine e grado. I cittadini che vogliono partecipare alla raccolta firme possono recarsi all’Ufficio Anagrafe del Comune di residenza negli orari di apertura con un documento d'identità valido. 

È possibile consultare il testo completo della proposta di legge sul sito www.anci.it.
 

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