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Pinete, ninfee e fenicotteri. Le oasi naturali "nascoste" del Ravennate

Dalle Saline alla Pialassa, dagli aironi ai fenicotteri rosa. La natura della provincia di Ravenna colpisce per la sua biodiversità e per i paesaggi mozzafiato

Ambiente, biodiversità e pace: sono tre degli elementi che caratterizzano la Riviera romagnola che non è fatta solo di spiagge e movida, ma è anche ricca di oasi naturali. All'interno di queste immense aree, divise fra verde e acqua, si possono trovare migliaia di specie animali e vegetali, attraversando territori unici per la loro tipicità. Dalla laguna, alla salina, alle pinete, gli itenerari naturalistici attraversano tutta la provincia ravennate, attraversata dal Parco del Delta del Po.

Diviso fra Emilia-Romagna e Veneto, il Parco del Delta del Po, nei suoi versanti ferrarese e ravennate, è una delle zone umide più importanti d’Europa con caratteristiche territoriali ed ecologiche dalle languide atmosfere che lo rendono unico nel suo genere e assai apprezzato da naturalisti, biologi, birdwatcher e amanti del turismo slow.

La sua superficie si estende per migliaia ettari di aree ricche di biodiversità e comprende varie oasi naturali. 

Saline di Cervia

Un ricco patrimonio naturalistico in grado di produrre oltre 200.000 quintali di sale dolce, se siete sulla Riviera romagnola non potete non fare un salto alle Saline di Cervia. Oltre a scoprire tutto l'affascinante procedimento che porta alla produzione del sale, si può ammirare un'incantevole area verde ricca di vita. Fenicotteri, folaghe, volpoche varie specie di gabbiani e altri animali popolano questo territorio unico nel suo genere.

La ricchezza della fauna rende le Saline un ambiente di immenso interesse paesaggistico, tanto da essere inserito come Zona Umida di importanza internazionale nella convenzione di Ramsar.

Dove: il Centro visite Salina di Cervia si trova in Via Bova 61, ed è direttamente raggiungibile dalla ss 16 Adriatica.

Foce del Bevano

Non tutti conoscono questo sito, ma una visita è assolutamente raccomandata. La sinuosa foce del Bevano, contornata dal comprensorio dell'Ortazzo e Ortazzino, è l’unica intatta dell’Adriatico settentrionale con paesaggio pressoché unico di dune vive, in via di formazione e rimodellamento continuo. Viene considerata l'area costiera che possiede la maggiore biodiversità di tutto il litorale emiliano-romagnolo.

Le dune a nord dell'area si presentano integre per alcuni chilometri, mentre alle spalle la foce è protetta da una grande pineta. Fa parte della visita anche la rinomata spiaggia della Bassona,già premiata nel 2003 da Legambiente come una delle undici migliori località del nostro litorale.

L'Ortazzo è uno dei siti costieri più incontaminati e con maggiore biodiversità. Nato come valle di acqua dolce, arginata e ottenuta dalla riconversione di precedenti risaie, oggi risente degli influssi salmastri della falda che la rendono un ampio stagno costiero. 

Dove: l'area si può raggiungere in vari modi, ma per le visite guidate si consiglia di rivolgersi al Centro Visite Cubo Magico Bevanella, via Canale Pergami 80 a Savio.

Punte Alberete

Per chi vuole riscoprire il territorio della Ravenna più antica, una visita d'obbligo è all'oasi di Punte Alberete. Qui infatti si ammira uno degli ultimi esempi di palude di acqua dolce, residui delle foreste paludose meridionali della Valle Padana. L'origine di queste valli è legata alle vicende del fiume Lamone, che fino al XIV secolo mancava di un sbocco diretto verso il mare; soltanto con l'intervento dello Stato Pontificio del 1839 si riuscì a sistemare quest'area, favorendone la sua bonifica.

L'area a sud del Fiume Lamone è chiamata Punte Alberete, una foresta molto suggestiva dal punto di vista paesaggistico per l'alternarsi di ambienti di bosco igrofilo, praterie sommerse, spazi aperti, ninfee, gigli di palude e fauna tipiche degli ambienti palustri. In quest'oasi si possono ammirare la moretta tabaccata, l'airone rosso, l'ibis mignattaio, i tarabusi e tante altre specie.

Dove: per le visite guidate rivolgersi al Museo NatuRa di Sant'Alberto. Il bosco è comunque visitabile gratuitamente seguendo un sentiero pedonale ad anello, un parcheggio (non custodito) è accessibile direttamente dalla strada statale Romea.

Piallassa Baiona

Una caratteristica laguna salmastra che si estende per circa 11 km quadrati. La Piallassa Baiona è l'area compresa tra il corso del fiume Lamone e il porto canale Candiano, costituita da specchi d’acqua poco profondi, suddivisi da argini che danno vita a una rete di canali con profondità variabili da 1 a 4 metri. 

L’origine del termine Pialassa deriva dal sistema dinamico che regola questo tipo di lagune, che ricevono (“Piglia”) e restituiscono (“lascia”) l’acqua marina a seconda dei livelli di marea che oscillano nel corso della giornata.

Una visita all'alba o al tramonto costituisce il momento perfetto per ammirare quest'area suggestiva che offre alla vista i caratteristici capanni da pesca e stormi di fenicotteri. Tra i luoghi d'interesse del sito c'è anche il celebre capanno Garibaldi che ospitò l'Eroe mentre attraversava le valli ravennati. Altro punto d'interesse è il Prato Barenicolo che sorge alle spalle di Marina Romea.

L'area riveste grande importanza anche come luogo di alimentazione per alcune specie nidificanti (marangone minore, mignattaio, mignattino piombato) e per la sosta di alcuni uccelli di passo (anatidi, caradriformi). Importanti sono le colonie di fratino, avocetta e cavaliere d’Italia, oltre a garzette e gabbiani. 

Dove: la Pialassa della Baiona si trova tra la Statale Romea 309 e la via Baiona, in direzione Porto Corsini. Si può costeggiare in bici o a piedi oppure organizzarsi per delle visite guidate in barca.

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