Disagi alle Poste di San Zaccaria: "File interminabili all'aperto e senza riparo"
Scrivo in merito ai gravi disservizi dell'Ufficio Postale di San Zaccaria. Aperto solo per 3 mattine la settimana, dal lunedì al mercoledì (fino a qualche tempo fa erano 6 mattine, sabato compreso), obbliga i paesani a file interminabili all'aperto e senza riparo. Chi lavora deve mettere in conto di assentarsi per alcune ore. Il sistema informatico spesso si blocca e ciò comporta tempi di attesa che lievitano. Da tempo i paesani condividono fra loro i tanti disagi, che riguardano in modo trasversale tutte le fasce di età.
Riporto una mia ultima esperienza personale: il 24.2.2021 al rientro dal lavoro trovo un avviso di giacenza di una raccomandata. Sul tagliando è scritto che sarà disponibile presso l'Ufficio Postale di San Zaccaria a partire dal 2.3.2021 (7 giorni?), e che rimarrà giacente per 30 giorni. Vado il 3 marzo, 20 minuti prima dell'apertura ci sono 7 persone in fila all'aperto. Ad un certo punto l'impiegata esce per dire che il computer è bloccato, e ci saranno ritardi. Dopo circa 2 ore tocca a me: la mia Raccomandata non c'è e mi dicono di tornare il giorno dopo. All'indomani trovo una persona che può andare al posto mio e faccio la delega. Circa un'ora abbondante di fila, quando è il suo turno le dicono che la Raccomandata non c'è, di tornare lunedì 11, argomentando con riferimenti a modalità di gestione che per un motivo o per l'altro non dipendono da nessuno.
Consideriamo che in questo caso, come in tanti altri, non ci sono alternative, e cioè non è possibile per il cittadino fare diversamente. Intendo che si è obbligati a sottostare a tutto questo, compreso permessi lavorativi, ferie, assenze dal lavoro, freddo, pioggia… La raccomandata che qualcuno mi ha mandato, così come tanti altri servizi, non fanno parte del superfluo, ma sono obbligatori e prevedono sanzioni se il cittadino non se ne occupa. Non esiste inoltre possibilità di ritiri automatici o prenotazioni. Per non dire che al numero di telefono non risponde quasi mai nessuno. Non entro nel merito degli annosi e controversi aspetti relativi alla natura giuridica di Poste Italiane. Resta un'azienda a responsabilità statale, e quindi è la politica a doversene interessare.
L'ufficio in questione è stato una risorsa sul territorio funzionante e necessaria, ed ora è solo necessaria. Le cose andavano bene, ora vanno male. Questo è evidente e condiviso dai paesani. Di fronte a questo è inutile ricorrere a tante complicazioni linguistiche: un nonno cagionevole di salute, un genitore che deve lavorare, un figlio che va a scuola hanno bisogno di soluzioni rapide, non di promesse.
Marcello Ravaioli