La Pigna: "Anche i nomadi rispettino il divieto di circolazione"
I divieti vanno rispettatati da tutti. E non fanno certo eccezioni quelli in vigore attualmente per l’emergenza da corona virus. Allora se da una parte si esortano, doverosamente, i ravennati a non uscire di casa se non per necessità, sorge spontaneo chiedersi il perché in questi giorni siano sempre più numerose le segnalazioni della presenza di nomadi che girano tranquillamente in diverse zone della città ed in particolare a Classe e davanti alla Motorizzazione civile. Così come viene segnalata la presenza di extracomunitari davanti ai supermercati intenti a chiedere l’elemosina o a passeggiare in zona stazione. In entrambi i casi, non si tratta certo di uscite dovute a necessità. Lo ripetiamo: se i cittadini che escono per motivi futili vengono giustamente sanzionati, allora anche a nomadi e questuanti deve essere vietato di scorrazzare inutilmente, rendendosi potenziali fonti di contagio per se stessi e per gli altri. Il senso civico che tanti ravennati stanno dimostrando in questi giorni va rispettato. I sacrifici che tutta la comunità sta facendo, non possono essere vanificati perché, per motivi inspiegabili, si consente ad alcune categorie di persone di non ottemperare ai divieti. A tutto questo permissivismo nei confronti di questi soggetti va posto immediatamente un freno, se vogliamo uscire da questa situazione il prima possibile. Chiediamo, allora, al Sindaco de Pascale che attivi immediatamente la Polizia locale ed intensifichino controlli anche nei confronti di nomadi e di questuanti.
Veronica Verlicchi, capogruppo La Pigna
La replica
Intervengo per manifestare la mia indignazione di fronte alla esemplare richiesta di sanzioni per nomadi e questuanti, avanzata da una lista civica di destra della nostra città. Mai come in questo momento dovremmo ricordarci che "Tutti i cittadini hanno pari dignità e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali." (art. 3 Costituzione). Senza distinzione di razza e di condizioni personali e sociali. Incredibili ed inaccettabili la presunzione e il disprezzo con cui si afferma che "non si tratta certo di uscite dovute a necessità" ma di "futili motivi" per cui gli altri cittadini sarebbero sanzionati, ma nomadi e questuanti - cui "deve essere vietato di scorrazzare inutilmente" - no! Fino ad additare una categoria di persone come untori: "potenziali fonti di contagio". Chiedere l'elemosina non è reato, non è nemmeno una futilità ma semmai una drammatica necessità per molti e se serve per sopravvivere non può essere considerata attività vietata e sanzionabile, nemmeno al tempo del Coronavirus. In questo tempo, tutti, ma proprio tutti, dal consigliere comunale al questuante, siamo "potenziali fonti di contagio" e per questo dobbiamo rispettare regole di comportamento e distanze. Ma non iniziamo a fare macelleria sociale comunicativa, indicando all'opinione pubblica i poveri e gli emarginati come reietti e capro espiatorio. Chiedo al Sindaco, che so già molto seriamente impegnato (ma non ancora abbastanza) su dormitori, centri di accoglienza e luoghi di cura di non assecondare simili pericolose derive.
Andrea Maestri, avvocato