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Giovedì, 25 Aprile 2024
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127 corridori tagliano il traguardo del nono 'Trail del Cinghiale'

A livello agonistico si può affermare che sia stata un’edizione a forti tinte rosa, un po’ dovuto alle 250 iscritte, ma molto per la qualità eccelsa, dimostrata da ben 2 terzi posti assoluti

Finalmente una giornata soleggiata, quella di sabato, che è stata la ciliegina sulla torta dell’edizione dei record per il nono “Trail del Cinghiale”. La partenza venerdì alle 22 dei 200 (poi saranno 127 a concludere) impegnati nell’Ultra Trail di km 103, con un dislivello positivo di 5.700 metri, ha messo i brividi, applaudito da un pubblico da grande evento assiepato per i primi 500 metri nel cuore di Palazzuolo sul Senio, che è rimasto a bocca aperta per le fontane illuminate sul fiume e la visione dal drone, che ha fatto sembrare le lampade frontali una sorta di Via Lattea.

Da quel momento e per una giornata intera la Leopodistica Faenza Asd, insieme a Senio Bike, Pro Loco, Misericordia, Protezione Civile e Soccorso Alpino, non hanno chiuso occhio per assicurare la sicurezza di tutti. A livello agonistico si può affermare che sia stata un’edizione a forti tinte rosa, un po’ dovuto alle 250 iscritte, ma molto per la qualità eccelsa, dimostrata da ben 2 terzi posti assoluti. Nella prova lunga la vicentina Alessandra Boifava (nel 2021 seconda al Trans d’Havet e 25esima all’Ultra Trail du Mont Blanc), ha intimidito sino alla fine i corregionali leader Stefano Maran e Vittorio Marchi, il quale l’ha spuntata in 13.37’46”, nonostante i suoi 56 anni. Dopo 5’ è giunto Marchi e la Boifava dopo mezz’ora, precedendo Penna (a 58’), e tra le donne, Boggio (nona assoluta in 15.24') e Ripamonti (17.51’).

Anche nella tradizionale km.63 (D+ 3.500) Julia Kessler, in 7.19’55”, è salita sul gradino basso del podio, in una prova che ha perso per strada i favoriti della vigilia a favore dell’elbano Matteo Anselmi, oro in 6.44’55”, e Daniele Roccon, distanziato di 26’30”. A seguire i favoriti Ludovisi e Degasperi, che comunque non si sono arresi, come Gheduzzi. Le altre medaglie femminili sono andate al collo di Cunico (8.19’) e Canino (9.04’). Pronostici rispettati nella km.30 (D+ 1.600 m.), conclusa da ben 329 atleti, con Ruocco, Pantieri e Proietti sul podio maschile, emulati da Bartolini, Lepyokhina e Pelliconi per l’altra metà del cielo.

Infine il colpo di scena nella “mangiaebevi” di km 15, con la volata al cardiopalmo tra romagnoli, vinta dal giovane leopodista Farolfi su Timoncini, ma beffati da Quercioli, che nella partenza ad onde era scattato in un gruppo retrostante e con la compensazione dei tempi, fornita da Detecht, ha avuto la meglio per una quarantina di secondi. Senza patemi la prova in gonnella, dominata dalla Toniolo, a scapito di Calzolari e Cavina. Non è mancata la rappresentanza straniera, con atleti provenienti da quasi tutte le Nazioni Europee, ai quali il sindaco Moschetti ha già garantito di cercare sentieri nuovi da proporre per la prossima edizione.

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