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Superbike, Sykes sbanca Aragon. Melandri prima sprofonda, poi sale sul podio

Sul gradino più basso del podio in Gara 1 è salito Jonathan Rea (Honda), mentre in Gara 2 si è preso il terzo posto Marco Melandri, sprofondando nella prima manche con la sua Aprilia all'undicesimo posto

Tom Sykes e la Kawasaki sbancano ad Aragon. Il campione del mondo in carica ha fatto suo il secondo round del mondiale Superbike, piazzando uno straordinario uno-due, precedendo in entrambe le manche il compagno di squadra Loris Baz. Sul gradino più basso del podio in Gara 1 è salito Jonathan Rea (Honda), mentre in Gara 2 si è preso il terzo posto Marco Melandri, sprofondando nella prima manche con la sua Aprilia all'undicesimo posto.

La novità della prima gara al mattino (alle 10:30), introdotta per la prima volta da questo appuntamento iridato, ha fortemente condizionato la resa delle coperture sulla RSV4 del pilota di Ravenna. Ma l'ex campione del mondo della 250cc ha sfoggiato una grande prova di carattere in Gara 2, ritrovando con condizioni di temperatura più normali il miglior passo.

Scattato dalla settima posizione Melandri ha iniziato una serie di battaglie coi piloti che lo precedevano lasciandosi alle spalle il compagno di squadra Sylvain Guintoli, le Ducati di Chaz Davies e Davide Giugliano e Rea. A quattro giri dalla fine, ha agguantato Sykes e Baz che, in coppia, avevano sempre condotto la gara tenendo lontani gli avversari. Con un sorpasso spettacolare Melandri si è portato al secondo posto a poco più di 2 giri dalla fine.

Ma per un pilota della classe di Melandri, e dopo una rimonta così spettacolare, è sempre un obbligo puntare alla vittoria. Il 33 ha portato il suo attacco all’ultimo giro, ha cercato di rimanere incollato alla ruota di Sykes e in fondo all’ultimo rettilineo ha “tirato” una staccata tanto spettacolare quanto impossibile ma è andato un po’ lungo, si è trovato terzo e così ha chiuso.

La sua è stata una gara grandiosa, da vero protagonista di un mondiale che è appena agli inizi e che promette di essere eccezionalmente incerto. La prova di carattere messa in pista da Melandri e dalla sua RSV4 battezza il binomio tutto italiano tra le stelle che mirano al titolo. “E’ un peccato aver praticamente buttato via Gara1, fin dai primi giri ho faticato a guidare e non sono riuscito a tenere il mio ritmo", afferma Melandri.

"Nella seconda abbiamo cambiato qualcosa con il team, la moto lavorava decisamente meglio, ho solo perso un po’ di tempo nelle prime fasi di gara - aggiunge il ravennate -. Avevo qualche difficoltà in frenata e in ingresso curva, ma giro dopo giro ho guadagnato fiducia fino a raggiungere i battistrada. Ho superato Baz e a quel punto, con la vittoria a portata di mano, il mio DNA mi ha spinto a provarci anche se ero forse troppo distante da Sykes. Purtroppo sono andato lungo finendo terzo, ma volevo dimostrare di poter vincere e questa convinzione me la porterò ad Assen per cercare il primo sigillo stagionale”.

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