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Calcio, il Ravenna cerca la salvezza ai playout: "Supereremo anche l'ultimo ostacolo"

La squadra di Foschi si presenterà all’appuntamento storico forte del vantaggio in classifica, che ne garantirebbe la salvezza con due risultati su tre nel doppio confronto

Dopo mille parole, sabato al Mancini di Fano andrà in scena la gara di andata dei playout che vedrà impegnati il Ravenna Fc e la squadra locale. La situazione paradossale che ha avvolto la serie C, prima con il ventilato blocco delle retrocessioni, poi con il ritorno in campo per allenarsi nel rispetto dei protocolli sanitari, per 180 minuti dovrà essere accantonata e lasciare spazio solo all’agonismo, alla voglia di vincere e di rimanere attaccati al professionismo. Un traguardo conquistato sul campo e che sul campo, a questo punto, deve essere salvaguardato.

La squadra di Foschi si presenterà all’appuntamento storico (mai si era giocata una gara di questa importanza dopo una così lunga inattività) forte del vantaggio in classifica, che ne garantirebbe la salvezza con due risultati su tre nel doppio confronto, un vantaggio teorico che non deve rappresentare un limite per una squadra che durante la stagione ha dimostrato di dovere girare al meglio per potere fare punti, anche contro le più blasonate della classe. L’avversario, il Fano di Alessandrini, ha sempre viaggiato al di sotto dei giallorossi, ma nel doppio confronto ha dato del filo da torcere al Ravenna, costringendolo in entrambe occasioni a un 1-1 targato dalle punizioni di Giovinco. Motivo in più per affrontare con il giusto piglio il doppio impegno sin da sabato. Difficile tenere questi due precedenti come traccia per quanto potrà avvenire in campo, troppe le incognite legate alla condizione fisica per potere azzardare un pronostico. La certezza è che i giallorossi dovranno assolutamente affrontare questa gara con la giusta attenzione, determinazione ed esperienza per avere la meglio dell’avversario. Dal punto di vista dei convocati si segnalano come unici assenti Martorelli e Purro, entrambi fermati da noie muscolari, se per il primo l’assenza era già data per assodata, il riacutizzarsi negli ultimi giorni dei problemi muscolari ha causato il forfait anche del secondo. Fischio d’inizio alle 18,30 per una partita che, pur a porte chiuse, si preannuncia ad altissima tensione.

E alla vigilia dell’andata del playout contro il Fano è il presidente Brunelli a introdurre una sfida storica per quanto riguarda le condizioni in cui sarà giocata.

Con che spirito arriva la squadra all'appuntamento di Fano?

La squadra arriva a questa sfida con la tranquillità necessaria di chi sa di aver fatto tutto il possibile per essere pronto. E poi c’è la consapevolezza di avere i mezzi per riuscire nell’impresa.

Secondo lei, in una partita del genere, qual è l'aspetto preponderante? Tecnico, motivazionale o atletico?

Ciascuno di questi aspetti gioca un ruolo chiave. Si può essere preparati al meglio fisicamente, ma senza la giusta concentrazione si fa poca strada. Purtroppo, giocando una stagione in 180 minuti per causa di forza maggiore, significa che anche la casualità potrebbe avere una certa incidenza del caso sull’esito.

La classifica del campionato, 'cristallizzata' al momento della sospensione, ha detto che il Ravenna ha 6 punti in più del Fano. È un punto di partenza degno di essere preso in considerazione, oppure si riparte da zero?

E’ un punto che deve farci riflettere perché costituisce la prova che questa partita non ha alcun senso dal punto di vista del merito sportivo, è semplicemente il risultato di una gestione pessima di una emergenza. Inoltre, voglio ricordare, che giocare costerà cifre assurde per questa categoria esponendo molte persone a rischi che nessuno sa davvero calcolare. Dal punto di vista tecnico, in questo scenario, quei sei punti valgono zero.

Il Fano deve assolutamente vincere almeno una partita, dunque non potrà limitarsi a gestire la situazione. Può essere un vantaggio sapere quale sarà l'unico obiettivo dell'avversario?

Se pensassimo di entrare in campo con il favore di qualche pronostico, azzereremmo immediatamente quel vantaggio. Mi creda, non sono parole di circostanza, in queste partite non esistono favoriti. I ragazzi lo sanno bene.

Quante possibilità ha il Ravenna di salvarsi?

Cinquanta.

Perché il Ravenna si merita la salvezza?

Non è una domanda alla quale ha senso rispondere. Con undici giornate cancellate, non solo il Ravenna merita la salvezza, ma anche tutte le squadre coinvolte in questa formula priva di logica. Premesso ciò, come Presidente di questa società capisco l’importanza storica dell’evento, ma rifiuto categoricamente l’idea che la reputazione del Ravenna Fc e quanto di buono creato in questi anni possano essere definiti da questa specie di lotteria. Questa società ha proseguito e proseguirà nel cammino segnato senza cercare alibi o scappatoie anche di fronte a una situazione talmente discutibile. Quanto al merito, saranno i giocatori sul campo a mostrarlo.

Si riparte a giocare nonostante tanti club, Ravenna compreso, fossero contrari. Come vive questo ritorno in campo con una posta in palio così importante?

La vivo con la consapevolezza che non sarà il merito sportivo a definire una stagione fatta di molti sacrifici. La affronto con le preoccupazioni che erano alla base della nostra posizione contraria a questa soluzione, basta pensare ai rischi che molti professionisti stanno correndo ma anche agli assurdi sforzi economici fatti per adeguarci al protocollo. Dunque, da un certo punto di vista, la vivo anche con un certo distacco, perché l’esito non dipende solo dalla nostra volontà. Dunque, non saranno due partite secche da giocare in queste condizioni, dopo tre mesi di stop, a definire anni della nostra gestione. Detto ciò, il Ravenna Fc guarda avanti e non cerca alibi. L’unica cosa rimasta nel nostro controllo, riguarda il campo. I ragazzi lo sanno e faranno di tutto per vincere, sapendo di averne i mezzi, così come la società ha fatto tutto ciò che era nelle competenze per assicurare loro le condizioni migliori per affrontare la sfida.

Direttore di gara: Matteo Mercenaro (Genova) Assistenti: Francesco Valente (Roma 2), Amir Salama (Ostia Lido) Quarto Ufficiale: Luca Angelucci (Foligno)

I convocati

Portieri: 22 Matteo Cincilla (’94), 1 Andrea Spurio (’98), 12 Giovanni Salvatori (’01)

Difensori: 17 Giacomo Nigretti (’99), 19 Nebil Caidi (’88), 31 Eyob Zambataro (’98), 2 Davide Grassini (’00), 34 Cristian Cauz (’96), 25 William Jidayi (’84), 23 Alex Sirri (’91), 5 Matteo Ronchi (’96)

Centrocampisti: 15 Michael D’Eramo (’99), 32 Filippo Lora (’93), 20 Eklu Shaka Mawuli (’98), 6 Lorenzo Gavioli (’00), 10 Alfonso Selleri (’86), 27 Salvatore Papa (’90), 24 Vincenzo Mustacciolo (’00), 21 Marco Fiorani (’00)

Attaccanti: 11 Simone Raffini (’96), 9 Manuel Nocciolini (’89), 26 Giuseppe Giovinco (’90), 18 Benjamin Mokulu (’89)

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