Il Ravenna a Legnago per il miracolo salvezza, Colucci ci crede: "Il calcio riserva sempre delle sorprese"
"Non è nel cadere la vergogna, ma nel cadere e non rialzarsi. Abbiamo analizzato la partita negli errori e nei pregi, bisogna subito ripartire facendo tesoro degli errori"
L'ultima chance per salvare la stagione del Ravenna passa da Legnago. Sabato alle 17:30 il fischio d'inizio del match di ritorno del playout, in cui i giallorossi dovranno vincere con almeno due reti di scarto per evitare la retrocessione in serie D. Mister Leonardo Colucci potrà contare su Perri, Papa e Boccaccini, ma agli indisponibili Zanoni, Emnes e Franchini si aggiunge Jidayi, colpito dalla tallonite.
La sconfitta subita per 0-1 al Benelli nella gara d'andata ha inflitto sul morale dei ragazzi di Colucci: "Martedì alla ripresa ho visto un po' di teste chine e abbassate - ammette l'allenatore del Ravenna - però bisogna lottare. Non è nel cadere la vergogna, ma nel cadere e non rialzarsi. Abbiamo analizzato la partita negli errori e nei pregi, bisogna subito ripartire facendo tesoro degli errori. Il morale non è alto, però dobbiamo ripartire anche dall'entusiasmo e dall'imprevedibilità. Il calcio riserva sempre delle sorprese, fino a quando non fischia l'arbitro c'è speranza e bisogna lottare su ogni pallone".
I giallorossi hanno pagato caro l'ingenuità nella propria area di rigore nelle ultime partite: "Bisogna essere più convinti sotto porta, nella speranza di non subire altri rigori: nelle ultime 8-9 giornate c'erano tutti, credo che abbiamo battuto un record con 6-7 rigori contro nelle ultime 8-9 partite. Non essendo una squadra cattiva, non riesco a spiegarmi il perché. Non siamo abbastanza furbi, la speranza è quella di fare una buona prestazione coi nostri mezzi, di sbagliare meno, ed essere cinici, trovarsi in area con la massima cattiveria a prendere la porta e possibilmente a fare gol".
I lanci lunghi non hanno portato particolare fortuna ai bizantini, che domani dovranno cercare di risolverla per vie basse, essendo privi di un vero riferimento offensivo: "Siamo una squadra che fatica ad alzare la palla e andare avanti - spiega Colucci - perché come la alziamo puntualmente la prendono i difensori avversari, per struttura. Siamo quasi sempre costretti a giocarla, perché strutturalmente non abbiamo una prima punta. Qualcuno domani stringerà i denti".