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Dai go kart al circuito di Spa: il sogno europeo del pilota ravennate Eugenio Pisani

Gareggerà anche nelle piste di Silverstone e Hockenheim per conquistare la GT Open Cup. Pisani emozionato per l'avventura internazionale: "era il mio sogno, mi sembra incredibile"

Per chi segue un minimo le corse automobilistiche circuiti come Silverstone, Hockenheim e Spa, non sono semplici nomi su una mappa, sono pezzi di storia. Per chi gareggia sulle quattro ruote fin da bambino sono una leggenda. Ed è proprio questo che si accinge a fare il pilota ravennate Eugenio Pisani, varcare la soglia di un mito. Sei grandi circuiti europei (compreso il nostro autodromo di Monza) ospiteranno infatti il GT Open Cup 2019.

Insieme al pilota Michele Merendino, Eugenio Pisani (classe 1991) parteciperà alla competizione, a bordo di una Porsche 991 4.0 MkII gestita dal Team Duell Race di Alan Gomboso. Il campionato prenderà il via in aprile, partendo dal Paul Ricard (Francia). Una competizione importante, a cui il pilota ravennate accede dopo la conquista, nel 2017, del titolo di campione Italiano GT Cup, sostenuto allora dal Team Siliprandi Racing.

Pisani, che cosa prova all'idea di gareggiare in piste di questo calibro?

Spa è sicuramente la più affascinate di tutte le piste e anche la più difficile. Uno dei problemi di quest'anno sarà che non conosco i circuiti (tranne Monza e Paul Ricard) se non per aver visto le gare di Formula 1 in tv. E' stato strano apprendere di poter fare gare di questo livello. Non avrei mai creduto di poterci arrivare. Sto ancora facendo fatica a realizzare che tutto questo sta accadendo. Sarà tutto differente, tutto nuovo rispetto al campionato italiano dove conoscevo gli altri piloti e i valori in campo. Ora nel campionato europeo avrò a che fare con auto di cui non conosco le prestazioni e quindi la competizione sarà molto più difficile. Ci saranno grandi marche autombilistiche come Porsche, Aston Martin e McLaren.

Qual è il suo obiettivo in questa stagione?

Non sfigurare, in primis. Poi non conoscendo il valore avversari è difficile fare previsioni. La prima idea sulle forze in gioco si potrà avere con i test di febbraio in Francia e di marzo in Spagna. Allora potrò vedere i miei tempi con la nuova Porsche e capire anche i valori degli altri.

Quando è cominciata la sua passione per le quattro ruote?

Fin da piccolo, quando avevo 3 anni, e poi si è consacrata a sei anni all'autodromo di Misano entrando ai box grazie al pilota Dindo Capello (vincitore di tre 24 ore di Le Mans) che avevo conosciuto tramite un amico di mio papà. Il cerchio si è chiuso quando grazie ad Audi Sport Italia l'anno scorso ho potuto provare l'Audi R8 di Capello, l'ultima con cui lui ha gareggiato. Ho iniziato a correre nel 2005 con i go kart, poi nel 2014 sono passato al campionato turismo con la Seat.

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Tante gare in questi anni, ma finora quale corsa le è rimasta nel cuore?

Ne ho due che ricordo dal primo all'ultimo giro. La prima è Imola nel 2015. Lotus Cup, ero partito nono facendo le qualifiche sotto la pioggia e in gara sono riuscito a rimontare fino al quarto posto. L'altra è stata nel 2018 al Mugello. Sempre sul bagnato ho perso all'ultimo giro per un problema ai freni. Stavo battendo le Lamborghini, auto di una categoria superiore, ma a tre minuti dalla fine l'impianto frenante mi ha abbandonato e sono andato a finire contro le barriere. Anche se è finita male, quella gara mi ha aperto le porte per il campionato europeo, perché il Team Duell Race è rimasto impressionato dalla mia prestazione.

Teso per la partenza?

Certo. Partecipare a un campionato europeo era il mio sogno, ma non credevo che ce ne sarebbe stata la possibilità. Sarà un'occasione unica, ma sarà anche piena di difficoltà. Oltre alle vetture competitve, nella GT Open Cup saremo più di venti piloti in pista per la vittoria. Ho già iniziato la dieta e l'allenamento per essere al top della forma alla prima gara.

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