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Faenza calcio, 110 anni di storia e passione raccolti nel libro di Tiziano Scardavi

Alla presentazione ufficiale erano presenti tre storici calciatori della squadra biancazzurra: Davide Calderoni, Floriano Lasi e Livio Visentin

Tanti ex calciatori e dirigenti, di diverse generazioni, hanno partecipato alla presentazione del libro “Faenza calcio, 110 anni di storia e passione biancoazzurra” scritto da Tiziano Scardavi. Al ristorante “La Tana del Lupo” un mezzogiorno tutto biancoazzurro ha confermato la passione che lega tante persone alla lunga avventura sportiva del Faenza calcio, iniziata nel 1912.

Sollecitato da Giuseppe Sangiorgi, storico addetto stampa della società e Andrea Nocini, direttore di Pianeta Calcio, faentino di origine, l’autore Tiziano Scardavi ha ripercorso le tappe di un lavoro di tre anni, difficoltoso per la ricerca di dati risalenti anche a un secolo addietro, e ringraziato coloro che lo hanno aiutato a realizzare l’opera. Nelle 380 pagine patinate del volume, si succedono immagini, dati e testi. Ci sono tutti i tabellini di tutte le gare ufficiali di campionato dei biancoazzurri.

Scardavi racconta con dovizia di particolari e precisione ogni stagione e impresa, i tanti personaggi che hanno fatto la storia di una delle prime società di calcio della Romagna. La sola, come ricorda l’ex presidente Gian Carlo Minardi, ad aver conservato la matricola originale nel raggio di 600 chilometri. Quindi il Faenza non ha mai chiuso i battenti, come accaduto per tante società, e non è mai dovuto ripartire da zero, ma ha dato continuità sempre alla sua attività. Un pregio non da poco nel panorama sportivo, che spesso nasconde incognite e ostacoli gestionali.

Sono stati premiati da Scardavi con simbolici “palloni d’oro” Davide Calderoni, il difensore centrale che con 360 presenze è il calciatore che ha giocato più gare con la maglia del Faenza; Floriano Lasi, il capitano per eccellenza, oltre che straordinario terzino goleador, che ha collezionato 278 partite in biancoazzurro; Livio Visentin, bomber eccellente, capace di segnare 65 gol in 205 match.

Tanti i personaggi da ricordare. Tra i presidenti, i primissimi Diego Babini e Aldo Pancrazi, fino a Gian Domenico Tassinari, Beppe Giovanardi, Gian Carlo Montini, Luciano Biolchini e Gian Carlo Minardi e oggi Gian Andrea Missiroli.

Poi gli allenatori: l’ungherese di fine anni ’20, Adalberto Balassa, quando il Faenza raggiunse la II divisione, paragonabile alla serie B attuale. Poi altri grandi protagonisti che hanno contribuito a scrivere questa lunga e affascinante storia, come l’altro magiaro Lajos Czeisler (che avrebbe vinto campionati e coppe con il Milan e il Benfica e guidato pure la nazionale italiana al Mondiale), Mario Zappi, Ivo Fiorentini (secondo in serie A), Attilio Santarelli, Gian Paolo Landi (che portò il Faenza in D), fino all’indimenticabile Ivano Gavella, il poeta del calcio che salì in C2 passando il testimone a Carlo Regno, da anni vice di Davide Ballardini tra A e B. Un posto va a Ezio Gamberi, inossidabile mister che conquistò il titolo nazionale con la Juniores.

Infine, i giocatori che iniziando la loro carriera o passando dal Faenza, hanno raggiunto i massimi livelli del calcio nazionale: su tutti Bruno e Giacomo Neri, Paolo Tabanelli, Ettore Bertoni, Giovanni Oriani, Zino Zani, Attilio Santarelli, Enzo De Giovanni, Ivo Ballardini e poi, in anni recenti, Mattia Biso e Sergio Floccari. Concluse invece in biancoazzurro Giovanni Bosi, faentino doc.

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