Ginnastica, serie B regionale: grande debutto per il Club Atletico Faenza

Grande debutto per il Club Atletico Faenza nel campionato regionale di Serie B di artistica femminile. Dopo ben 5 anni la società faentina è tornata a gareggiare in questa competizione, grazie a una squadra costruita con una collaborazione a tre. Due le atlete di Faenza, Gioia Ecca e Michela Borghi (già finaliste in serie C e quest’anno passate in categoria junior), a cui si affiancano una ginnasta della Ginnastica Biancoverde di Imola in prestito, Giulia Tagliaferri e tre ginnaste (Sofia Sandri, Valentina Setti e Martina Marchi, tesserate per il Club Atletico ma provenienti da Medicina.

La squadra, nella prima prova che si è tenuta domenica 10 febbraio a Cesena, si è classificata all'8° posto con un punteggio di 121.850, con le prestazioni delle nostre atlete a livello delle migliori. Codice dei punteggi cambiato, esercizi modificati: a trave e parallele sono stati inseriti elementi nuovi e sono stati rivisti i programmi al corpo libero. I salti proposti da Gioia e Michela al volteggio (Tsukahara e Yurchenko) sono stati eseguiti alla perfezione, considerato che li hanno potuti provare solo nella palestra di Imola, dove si allenano due volte alla settimana, in quanto la palestra di Faenza non ha gli spazi sufficienti per tutta la rincorsa necessaria.

Segno questo di un intenso lavoro da parte anche delle allenatrici Elisa Ceroni e Diana Botti, che si ritengono soddisfatte del grande debutto: “C’è ancora da lavorare tanto alle parallele, nostro punto debole. Il programma tecnico a questo attrezzo è davvero difficile. Sugli altri attrezzi siamo molto competitivi. Le ginnaste hanno tirato fuori la grinta e hanno portato a termine i programmi senza grosse esitazioni. Come prima gara “fra le grandi” siamo molto contente. I livelli di difficoltà richiesti, per accedere a campionati junior e senior, sono molto alti, ma la difficoltà maggiore è forse quella di non avere ancora una struttura adeguata per gli allenamenti: solo grande passione e impegno non possono più bastare”.