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Il Cavallino Rampante e la sua storia: premiato il pilota Andrea Bertolini

Il Rotary Club di Lugo ha organizzato all’Hotel Ala d’Oro, una convention dedicata al Cavallino Rampante alla presenza delle maggiori autorità rotariane della Romagna

Il Rotary Club di Lugo ha organizzato all’Hotel Ala d’Oro, una convention dedicata al Cavallino Rampante alla presenza delle maggiori autorità rotariane della Romagna e di alcuni delegati europei che ha determinato una significativa affluenza di quasi 200 partecipanti. Il Presidente del Rotary Lugo Giuseppe Re dopo aver ribadito l’impegno del Rotary nella valorizzazione del territorio sottolineando l’importanza di queste tradizioni, ha ringraziato tutti i convenuti e gli ospiti fra cui l’Assistente del Governatore Paolo Bolzani, i presidenti dei Rotary della Romagna nord: Remo Di Carlo del Rotary club di Ravenna, Paolo Contessi del club di Ravenna Galla Placidia, Giorgio Maria Cicognani del club di Faenza, Giovanni Andalò del club di Imola e Andrea Maglioni del rotary club Forlì Tre Valli.

Erano presenti inoltre i delegati del Ferrari club di Lugo e di altri club regionali; in rappresentanza del Comune di Lugo Daniele Serafini, Direttore del Museo F. Baracca. Il Presidente ha poi lasciato la parola al segretario del Rotary club Lugo Giuseppe Falconi che in veste anche di appassionato ha avuto il compito di introdurre il tema della convention. Falconi ha dichiarato: “ringrazio il Presidente, gli ospiti, i soci e gli amici per aver raccolto il nostro invito a questa per noi importante serata. Il tema di questo nostro Interclub è “il cavallino e i suoi piloti più amati”. Voglio aprire parlando di questa icona, il cavallino rampante, che per noi lughesi, non è solo un consunto simbolo scolpito in un monumento di travertino che adorna la nostra piazza ma motivo di profondo orgoglio per quei valori che da sempre trasmette: passione, coraggio e dedizione.

Quei valori che derivano da quegli eroici aviatori che all’inizio del ‘900 si avviavano all’avventura dei cieli. Quel gruppo poi definito “degli assi” dei quali Francesco Baracca era l’asso degli assi. Un simbolo divenuto un marchio e ancor più un’icona che adorna le macchine più belle e performanti del mondo, appunto le Ferrari.” Il Presidente Re ha preso la parola per introdurre i relatori della serata: Francesco Asirelli Vicepresidente della Fondazione Trofeo Bandini, Gionata Giacobazzi Cda del Museo Enzo Ferrari e Andrea Bertolini pilota e collaudatore Ferrari. Francesco Asirelli ha fatto una relazione storica su Lorenzo Bandini, pilota molto amato, morto tragicamente alla guida di una Ferrari nel 1967 a Montecarlo. La sua relazione ha investito anche la sfera personale e i sentimenti delle persone a lui più vicine come la moglie Margherita e la sorella in particolare durante l’ultimo suo Gran Premio  a Montecarlo.

Asirelli ha inoltre proiettato un video con varie interviste alla moglie, dove si evince nell’ultima intervista fatta poco prima dell’inizio dell’ultimo Gran Premio, un cambio di toni come se lei avvertisse l’imminente tragedia. Il relatore ha inoltre ripercorso la storia del Trofeo dedicato a Bandini e degli illustri piloti premiati: dopo Ivan Capelli, che nel 1992 ha ricevuto la prima edizione del trofeo, vi sono stati David Coulthard, Jacques Villeneuve, Luca Cordero di Montezemolo, Giancarlo Fisichella, Alexander Wurz, Jarno Trulli, Jenson Button, Juan Pablo Montoya, Michael Schumacher, Fernando Alonso, Mark Webber, Felipe Massa, Robert Kubica, Sebastian Vettel, Lewis Hamilton e Nico Rosberg. Nel 2012 è stato il pilota brasiliano Bruno Senna a salire sul palco per ricevere il prestigioso riconoscimento e quest’anno a giugno sarà il turno di Piero Ferrari.

Il secondo relatore Gionata Giacobazzi, ha parlato della sua fortissima passione per la Formula 1 nata fin da piccolissimo anche grazie alla sponsorizzazione della sua famiglia a Gilles Villeneuve. Cresciuto nel mito di Gilles, che ha avuto la fortuna di conoscere e che nel tempo l’ha portato a diventare un grande collezionista di sue memorabilia. La sua relazione si è incentrata non tanto sulle mitiche battaglie che hanno contraddistinto Gilles Villeneuve ma su alcuni dei momenti che hanno segnato la sua vita professionale, sportiva e umana. Giacobazzi ha inoltre parlato del suo impegno come componente del CDA del Museo Enzo Ferrari, e della mostra che ha organizzato a Modena sui trent’anni dalla scomparsa di Gilles Villeneuve. Il relatore ha anche anticipato alcuni dettagli della mostra che sta organizzando per la fine di Maggio sulla Formula 1 dove saranno esposti 29 caschi dei 32 ultimi piloti campioni del mondo.

Il 2010 segna una ricorrenza importante per la Scuderia Ferrari: i sessant’anni dall’esordio nel campionato di Formula 1. Un contributo determinante al successo dell’esposizione è stato dato da Donelli Vini, nella figura di Jonathan Giacobazzi, figlio di Antonio, Presidente della casa vinicola modenese, grande appassionato e collezionista. Infatti una sezione specifica della Galleria Ferrari è dedicata ai piloti - nove - che si sono laureati campioni del mondo con la Casa di Maranello. Ai curatori del museo hanno messo a disposizione i caschi di ben cinque campioni del mondo: Juan Manuel Fangio - in questo caso parliamo di un pezzo unico al mondo, risalente agli anni Cinquanta -, Phil Hill, John Surtees, Niki Lauda e Jody Scheckter.

«Dalla collezione Donelli Vini di proprietà della famiglia Giacobazzi - provengono anche il casco di Nino Farina, la cui datazione è incerta ma che venne sicuramente utilizzato fino ai primi anni Cinquanta, e la Ferrari 312 T4 di Gilles Villeneuve, considerata unanimemente una delle migliori monoposto mai costruite dalla Ferrari e capace di conquistare sei vittorie, con tanto di Campionato Costruttori, nel 1979.
Terzo relatore Andrea Bertolini, pilota automobilistico italiano, collaudatore della Ferrari e pilota della Maserati, nonché 3 volte campione del campionato FIA GT (nel 2006, nel 2008 e nel 2009) e campione del mondo FIA GT1 nel 2010, sempre al volante di una Maserati MC12 del team Vitaphone Racing. Bertolini ha parlato dei sentimenti che pervadono un pilota di lungo corso, come lui stesso si è definito, che sentendosi un privilegiato in quanto è riuscito a trasformare il proprio hobby nel proprio lavoro mantenendo immutato la passione. “C’è tanto lavoro dietro, l’importante è non mollare mai e crederci sempre”.

Bertolini ha portato alcune immagini di tutte le Ferrari che ha avuto la fortuna di pilotare e tra le curiosità quella di un famoso spot dove si vede la Ferrari che sfreccia di fianco al Colosseo era guidata da lui. Molte le domande dei presenti su curiosità riguardanti il Museo Enzo Ferrari e le sensazioni che danno la guida di certe autovetture, a cui i relatori hanno risposto con molta precisione e passione.
La serata si è conclusa con l’assegnazione a Bertolini dell’attestato del Cavallino Rampante con la motivazione: Il Cavallino di Baracca emblema della città di Lugo per il suo impegno profuso negli anni di divulgazione dei valori che più lo contraddistinguono come coraggio, impegno e dedizione. L’assegnazione a Asirelli e Giacobazzi del più alto riconoscimento che il Rotary attribuisca, il Paul Harris Fellow con la conseguente motivazione: “si è particolarmente distinto, con la sua professione e con la sua testimonianza, a contribuire al diffondersi della comprensione e delle relazioni amichevoli fra gli esponenti delle varie attività". Una serata particolarmente sentita da tutti i partecipanti a testimonianza di quanto la città di Lugo e tutto il territorio sia legato al nostro Cavallino.

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