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Sefi Idem torna a casa: "Ora voglio raccontare dei grandi sportivi"

Con un lunghissimo applauso Ravenna ha accolto a mezzogiorno nella sala del consiglio comunale Josefa Idem, al rientro dalla sua ottava Olimpiade dove si è piazzata al quinto posto nella finale del K1-500. Una medaglia comunque di platino

Con un lunghissimo applauso Ravenna ha accolto a mezzogiorno nella sala del consiglio comunale Sefi Idem, al rientro dalla sua ottava Olimpiade. ‘Medaglia di platino’, così c’era scritto sul nastro che stringeva i fiori di cui il sindaco Fabrizio Matteucci ha fatto omaggio alla campionessa di canoa, a ricordare una definizione coniata dallo stesso primo cittadino nei giorni scorsi, a coronamento di una carriera eccezionale e straordinaria, conclusasi con il quinto posto nella finalissima del K1-500 a Londra 2012.

Josefa Idem è leggenda, ricevuta anche in Comune

UNA FOLLA PER JOSEFA - Tantissimi i cittadini, e tra loro tanti i bambini, che hanno voluto congratularsi con la Idem. E numerose le autorità; dal prefetto Bruno Corda, al senatore Vidmer Mercatali, ai vertici delle forze dell’ordine e del Coni, proseguendo con rappresentanti della giunta e del consiglio comunale e provinciale, nonché di associazioni di impresa e sindacati. Il sindaco Fabrizio Matteucci ha letto una lettera inviata a Sefi Idem dal presidente della Regione Vasco Erranni, ha poi voluto rinnovare il proprio ringraziamento alla nazionale di pallavolo  per l’omaggio reso ieri a Vigor Bovolenta, e ha concluso così il suo saluto: “Sefi ha dichiarato che in futuro vorrà raccontare le storie dei grandi atleti. Spero e penso che qualcuno vorrà scrivere anche la sua, che merita assolutamente di essere raccontata”.

L'EMOZIONE - La campionessa azzurra ha detto di essere “anche se può sembrare retorico, veramente emozionata. In questi giorni sono stata investita da una ondata di affetto che considero un premio alla carriera, perché adesso è veramente arrivato il momento di voltare pagina. Ho vissuto un’esperienza ricca di soddisfazioni, ma anche di fallimenti, che mi hanno fatto crescere. In particolare in questi ultimi quattro anni vi siete ‘ostinati’ a credere in me e non vi volevo deludere. Ho anticipato che ora mi piacerebbe raccontare le storie dei ‘grandi’ atleti, ma con il termine grandezza non mi riferisco solo ai titoli conquistati. Mi piacerebbe raccontare le ‘bellezze nascoste’ dello sport. Non so se ci riuscirò, ma è un’idea che ho in testa, come lo è stata quella di cercare di essere una canoista elegante che riusciva anche ad andare a podio”.

IL MARITO-ALLENATORE - L’ultima parola, prima delle interviste dei giornalisti, delle foto e degli autografi ai tifosi, è stata di Guglielmo Guerrini, marito e allenatore di Josefa Idem: “Dal punto di vista umano stare vicino a Sefi è stato come vivere una cavalcata travolgente, bellissima e senza tregua; dal punto di vista professionale è stato come per Herbert von Karajan dirigere la Filarmonica di Berlino”.

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