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L'informatico che "prevede" le mosse di Luna Rossa. Il velista ravennate tra software e regate

Andrea Bazzini è uno degli sviluppatori del software utilizzato dal team italiano durante le regate della Prada Cup

Mentre il pubblico sportivo si emoziona con le imprese di Luna Rossa, impegnata nella finale della Prada Cup contro Ineos Team UK, andiamo a conoscere uno dei protagonisti ravennati del team italiano. Si tratta di Andrea Bazzini, classe 1968, che sebbene non sia tra i componenti più in vista di Luna Rossa è senza dubbio uno dei personaggi chiave del team attualmente impegnato in Nuova Zelanda.

Cresciuto sportivamente nel Circolo Velico Ravennate e già impegnato in due campagne di Coppa America (1997 e 2007) come consulente esterno del team griffato Prada, Bazzini si occupa di performance ed è oggi uno degli sviluppatori del software utilizzato da Francesco Bruni, James Spithill, Pietro Sibello e Gilberto Nobili durante le regate per avere sotto controllo le performance di Luna Rossa.

Bazzini, prima di parlare del suo impegno con Luna Rossa, ci racconti di come è iniziato il suo interesse per la vela?
E' un amore che nasce negli anni '70, innescata da mio babbo che mi ha portato al Circolo Velico Ravennate e ha chiesto a mio nonno di costruire il mio primo Optimist, in legno. Da quel momento quello di Marina è stato l'unico club che ho frequentato, a partire dal primo corso di vela e dalle prime uscite in Optimist, che ho fatto sotto la guida di Daniela Rossi, oggi responsabile dell Scuola Vela del Circolo. Penso fosse il 1976, ricordo ancora lo svolgimento dei Giochi della Gioventù in quel di Ravenna... Era un 'gioco' che mi piaceva e così ho continuato, facendo la trafila tipica dei velisti in erba: Optimist, 420, 470. In 420 navigavo in flotta con mia sorella Micaela, che andava davvero forte e mi ha sempre battuto (ndr, Micaela Bazzini è stata campionessa iridata 420 a Nieuwpoort nel 1986 e argento europeo nel 1984). Poi, diventato adulto e terminata l'Università, ho iniziato a lavorare ma non mi sono mai allontanato dal mondo della vela: ricordo tante regate in altura e anche una serie di uscite in 49er con Michele Mazzotti.

Una laurea, quella in informatica, che è stata propedeutica al suo impegno attuale...
Più o meno, diciamo che ho appreso le nozioni di base e comunque mi occupavo, e mi occupo, di cose distanti dal mondo dell'agonismo velico. L'unico punto in comune era quello relativo alla gestione e al ritocco delle fotografie ed è proprio partendo da questo dettaglio che Matteo Plazzi e Michele Ivaldi mi hanno coinvolto nella campagna del 1997 di Luna Rossa.

In questa campagna, la prima delle barche volanti, è diventato organico al team...
Ancora una volta a spingere sull'acceleratore è stato Gilberto Nobili, che ha provato a convincermi della necessità della mia presenza al fianco del team, considerate tutte le novità introdotte con la nuova America's Cup, a partire dalle nuove barche a foil. 

Quali sono le sue mansioni?
Diciamo che è un mix delle due esperienze precedenti: mi occupo tanto del Sail Vision, quanto del software di navigazione. Volendo dare una spiegazione che aiuti a capire più esattamente le mie esatte mansioni possiamo dire che, partendo dai dati disponibili in un dato momento, cerco di capire dove sarà la barca e come starà navigando da lì a un certo numero di secondi.

Le informazioni del software sono le stesse per tutti o sono rese disponibili a seconda dei ruoli a bordo?
R: Ognuno dei componenti del team interessato ai dati ha a disposizione un tablet, sul quale legge informazioni dedicate a seconda del ruolo ricoperto: Bruni e Spithill, per fare un esempio, hanno bisogno di numeri che magari per Nobili hanno importanza minore e viceversa. Lo stesso dicasi per Sibello, la cui mansione principale è quella di regolare la randa.

Si vede ancora nell'ambiente dell'America's Cup in futuro?
Ora che ho provato, sarebbe davvero difficile dire di no. La 36ma America's Cup deve ancora essere assegnata ma devo dire che mi piacerebbe farne un'altra, magari come Defender.

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