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Il Covid gli porta via il padre, lottatore di 17 anni reagisce e vince i campionati juniores: "Lo dedico a lui"

"Mi ha fatto crescere sia fisicamente che mentalmente", racconta il lottatore dei Portuali Ravenna, neo campione italiano juniores. Nel suo futuro gli Europei di lotta e gli aerei di linea

Rialzare la testa dopo ogni caduta. Questo è ciò che si fa, nella vita e nello sport. Ed è quello che ha dovuto fare anche Leon Rivalta, 17 anni, fresco campione italiano juniores di lotta greco-romana che, a inizio 2021, ha dovuto dire addio a suo padre Francesco, scomparso a soli 54 anni a causa del Covid. Un dramma tremendo per il giovane lottatore del Csrc Portuali Ravenna, un lutto ancora da elaborare completamente, ma che non ha fermato il suo cammino sportivo.

Come raccontano allenatore e compagni di squadra, pochi giorni dopo la morte del padre Leon era di nuovo in palestra, cercando di rialzarsi dopo la caduta più dura di tutta la sua vita. E pochi mesi dopo, sabato 1 maggio, Leon sale di nuovo in materassina e trionfa ai Campionati italiani juniores di lotta greco-romana a Ostia. "Tre incontri, vinti bene - commenta Leon - non mi sento esaltato per questa vittoria".

Una vittoria che il ragazzo dedica a suo padre: "Mio babbo mi ha sempre portato in giro a fare delle gare. Mi ha supportato tantissimo e mi ha fatto crescere sia fisicamente che mentalmente". La conquista del titolo italiano arriva poi al termine di una lunga pausa dalle gare per tutti i lottatori italiani. Uno stop iniziato nei primi mesi del 2020, quando Leon si era già guadagnato il titolo di campione italiano della categoria cadetti, poi il Coronavirus che ha fermato tutto, fino a marzo quando Leon è potuto tornare in materassina al torneo internazionale di lotta “Matteo Pellicone”. Durante la lunga pausa "la difficoltà è stata trovare gli stimoli per allenarsi - racconta l'atleta dei Portuali - Per fortuna ora sono ricominciate le gare".

Nel frattempo fuori dalla palestra di lotta Leon continua a studiare per realizzare la sua passione: "Vorrei diventare un pilota di linea - afferma lo sportivo - E' un sogno che ho confessato a mio babbo quando ero in seconda elementare e lui si era messo subito in moto per farmi realizzare quel sogno, tanto è che ora sono ancora qui a studiare aeronautica".

Un cammino che non si ferma per il giovane ravennate, nonostante il lutto. "Io e i miei fratelli ancora non abbiamo realizzato completamente la situazione. Per fortuna sto con i nonni paterni, che non sono mio padre, ma per molti aspetti me lo ricordano. E poi ho la fortuna di avere due fratelli che sono sempre assieme a me". E non termina qui nemmeno il percorso sportivo per Leon che guarda in avanti, ai Campionati Europei juniores che si disputeranno a fine giugno a Dortmund (Germania): "L'impegno nello sport è una cosa che devo a mio babbo, perché si è sempre fatto in quattro per darmi la possibilità di allenarmi e di fare le gare. Vincere il titolo italiano, nel mio primo anno juniores, mi ha aiutato a rialzarmi".

Leon Rivalta sul podio ai Campionati italiani juniores-2

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