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Pallavolo, sarà il ravennate Simone Bendandi a guidare la squadra nelle prossime due stagioni

La società di via Trieste annuncia che sarà il ravennate Simone Bendandi a guidare la squadra nelle prossime due stagioni pallavolistiche.

L'Olimpia Teodora Ravenna inizia a scoprire le carte e presenta il nuovo allenatore. Sarà il ravennate Simone Bendandi a guidare la squadra nelle stagioni 2019-2020 e 2020-2021. Nel contempo un doveroso e sentito ringraziamento va a Nello Caliendo per il suo operato nella stagione appena conclusasi, la stima non solo professionale che si è guadagnato in Casa Olimpia Teodora lo accompagnerà nel proseguito della sua carriera sportiva.

Dopo due stagioni passate a Scandicci, Simone Bendandi è arrivato ieri sera a Ravenna ma già domani dovrà ripartire per seguire la nazionale italiana argento mondiale di cui è vice allenatore. Nei giorni di assenza resterà in contatto con Mauro Fresa per tutti gli aspetti che riguardano la costruzione della squadra e la definizione dello staff. 

La scelta del nuovo tecnico rientra nel progetto di consolidamento di una società ancor più legata al territorio che affonda le proprie radici in quella che fu la capacità della pallavolo femminile ravennate del passato di trovare tutte le soluzioni tecnico gestionali all'interno della città stessa, dove vi sono risorse competenti che vanno messe a sistema.

Simone Bendandi, di ritorno a Ravenna ha sottolineato: «Mi ha colpito molto l'entusiasmo con cui il presidente Paolo De Lorenzi e Mauro Fresa mi hanno accolto. Sicuramente questa è stata la cosa che mi ha colpito di primo impatto. Dopo la fase di entusiasmo iniziale è subentrata la consapevolezza che Ravenna sta lavorando, ha trovato le forze e la pazienza soprattutto per riuscire a gettare le basi per un progetto molto interessante che parte dalla volontà di fare innamorare la città ancora di più della pallavolo femminile e di avvicinare quindi sempre più gente possibile a tutto il movimento che ha creato l'Olimpia Teodora, valorizzando le giovani e la prima squadra con l'innesto di giocatrici che magari sono cresciute proprio qui a Ravenna o che hanno comunque fatto parte di questo progetto. E' interessante la capacità di darsi tempo perché come in ogni cosa che si vuole far crescere c'è bisogno di tempo, di pazienza, di risorse giuste e le persone che stanno intraprendendo questo percorso non posso che definirle giuste. Non so quanto tempo potrò dedicare al settore giovanile, tuttavia ci sarà Mauro Fresa che è la figura chiave in tutto questo. Come in ogni società che si vuole strutturare il settore giovanile riveste un ruolo fondamentale nella progettualità e soprattutto nella creazione di un movimento, perché sentirsi parte di un progetto, sentirsi coinvolti, legati, trovarsi con la stessa maglietta a vedere le partite e sapere di essere parte di questo gruppo, di questa famiglia, credo sia uno stimolo fantastico. La condivisione è quello che muove tutto. Mi ricordo quando ero piccolo e militavo nelle giovanili, negli occhi e nel cuore avevo quello che succedeva nella prima squadra. Sarà nostro compito e dovere cercare di far sentire parte di qualcosa tutte le nostre atlete e non solo. Dovremo crescere insieme e la città si appassionerà a noi. Dovremo far capre che vogliamo crescere e far crescere. In questo ci vorrà tanta forza e tanta pazienza per creare un vero e proprio spirito di appartenenza che dovrà essere quello di chi sarà coinvolto in prima persona in campo ma anche quello dei nostri tifosi che ci verranno a vedere le partite al PalaCosta».

Paolo De Lorenzi, presidente dell'Olimpia Teodora ha dichiarato: «Siamo molto soddisfatti di essere riusciti a riportare a Ravenna un ragazzo che è cresciuto nei vivai cittadini per dare slancio al nostro progetto che anno dopo anno si sta sempre più consolidando. Uno dei nostri sogni è quello di valorizzare il territorio, a partire dalle giovanili fino alla prima squadra. Riuscire a portare un allenatore che è maturato professionalmente a Ravenna, riuscire a portare giocatrici dei vivai ravennati, non solo dell'Olimpia Teodora ma anche di altre società, della città ma anche della provincia in prima squadra è un sogno che dobbiamo coltivare e cercare di realizzare prima possibile. Tutto questo rappresenta il coronamento del progetto principale che è valorizzare la pallavolo ravennate, uno sport che è insito nel dna della città e che fa parte della storia della pallavolo mondiale. Quello che ha vinto l'Olimpia Teodora non lo ha vinto nessuna altra squadra al mondo e ha un valore talmente importante che non si può relegare al passato. La speranza di tutti noi, mi rendo conto inavvicinabile, è di riportare la città a quella storia, a quella tradizione. Anche allora c'erano ragazze che venivano da fuori ma la maggior parte erano di Ravenna. Bisogna perciò riportare a livelli importanti e valorizzare questa tradizione che è nel cuore della città e nel cuore delle nostre atlete che militano nelle giovanili. L'ingaggio di Simone Bendandi rientra totalmente in quest'ottica, valorizzare il territorio e le figure sportive importanti di Ravenna. L'esperienza che Bendandi ha maturato e sta maturando potrà trasferirla nella nostra A2. Abbiamo avuto questa possibilità e non ce la siamo lasciata sfuggire. Avere questo ragazzo di Ravenna e riportarlo ad allenare in casa nostra è stata una grande opportunità che abbiamo colto con grande piacere. Sono convinto che segnerà la svolta della nostra società, un altro tassello del mosaico del progetto Olimpia Teodora che si sta sempre più consolidando anno dopo anno. Colgo infine l'occasione per ringraziare Nello Caliendo, lo staff tecnico e tutte le persone che hanno collaborato in modo prezioso al buon esito della passata stagione, al termine della quale, nonostante le varie sfortune, abbiamo ottenuto un risultato di tutto rispetto di squadra e di società. Voglio ringraziare lo staff e tutti coloro che che si sono spesi per tenere unita la squadra. Grazie al loro lavoro abbiamo conseguito risultati assolutamente insperati per come eravamo partiti. Voglio ringraziare e abbracciare tutti quanti perché sono stati davvero tutti molto preziosi».

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