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Porto Robur Costa, Sara Panetoni miglior libero torneo internazionale Wevza

Tra le protagoniste della promozione in A2 della Olimpia Cmc nel corso di una stagione culminata con le splendide prestazioni nelle finali playoff, Sara Panetoni si sta ritagliando uno spazio sempre maggiore anche in maglia azzurra

Tra le protagoniste della promozione in A2 della Olimpia Cmc nel corso di una stagione culminata con le splendide prestazioni nelle finali playoff, Sara Panetoni si sta ritagliando uno spazio sempre maggiore anche in maglia azzurra. La giovanissima ravennate ha infatti portato un importante contributo al successo dell’Italia nel torneo Wevza disputato nei giorni scorsi a Valladolid, competizione per nazionali Under 18 che ha sostituito lo storico 8 Nazioni. A testimonianza di ciò arriva un premio di grande prestigio per Sara, nominata miglior libero della manifestazione giovanile in cui le azzurre hanno sconfitto in finale l’Olanda al termine di una gara perfetta.

Non nasconde la sua soddisfazione il Direttore generale Marco Bonitta, che nell’estate scorsa consigliò a Panetoni di cambiare ruolo, passando dalla banda alla seconda linea. “Sono molto contento della vittoria di una squadra giovanile italiana e in particolare del premio individuale di Sara, giusto riconoscimento alla scelta di puntare su di lei nel ruolo di libero per disputare un torneo di vertice. Sia noi sia lei ci abbiamo creduto fin dall’inizio e assieme abbiamo visto quali risultati si possono raggiungere con il grande lavoro in palestra e la fiducia reciproca. Sono contento che questa scelta le abbia aperto le porte della nazionale Under 18 in un ruolo difficile come questo. Sara rappresenta il prototipo del libero del futuro: è alta, riceve benissimo, ha grandi margini di miglioramento in fase difensiva. Può crescere anno dopo anno e prevedo per lei un’ottima carriera”.

Contattata in terra spagnola, Sara Panetoni commenta così il brillante successo in terra spagnola. “È una vittoria molto importante, abbiamo giocato determinate e con l’atteggiamento positivo. Questo torneo  l’abbiamo vinto perché partita dopo partita siamo andati in crescendo, lavorando sugli errori e cercando di evitarli nella gare successive. La cosa più importante è stato il fattore squadra, perché soprattutto nella finale, dopo che venivamo da una sconfitta nel girone contro l’Olanda, abbiamo giocato unite. Vestire la maglia azzurra è una sensazione unica: vuol dire avere una grande responsabilità e di sicuro è un onore, perché credo sia il sogno di ogni sportivo indossarla”.

Oltretutto Sara ha aggiunto la gioia per la vittoria della squadra quella del premio individuale come miglior libero della competizione. “Non ero certa di ricevere questo riconoscimento, ma dalla prima all’ultima partita ho sempre cercato di dare il massimo, di giocare come ho sempre fatto. C’erano anche altri liberi bravi, perciò riceverlo è stato importante. Adesso però pensiamo ai prossimi appuntamenti. Con la nazionale saremo impegnati all’Eyof, a Györ in Ungheria dal 23 al 30 luglio, e poi ad agosto ci saranno i Mondiali in Argentina (a Rosario e Santa Fè, dal 18 al 27 agosto, ndr). I nostri obiettivi sono sempre quelli di puntare in alto, cercando di raggiungere il podio e di crescere passo dopo passo come squadra. Da questa esperienza, che mi sta regalando molte emozioni, mi aspetto di crescere, come persona e come giocatrice”.

L’ultimo pensiero va all’esperienza appena trascorsa nel campionato di Serie B1, il primo da titolare da libero, culminata con la promozione dell’Olimpia Cmc. “All’inizio è stato difficile, ma partita dopo partita ho sempre preso più sicurezza. Sono cresciuta molto, quindi per me è stato molto utile cambiare ruolo. Fare l’attaccante un po’ mi manca, ma secondo me Bonitta ha avuto ragione a consigliarmi a giocare libero, perché in questo modo forse posso andare più avanti. In più devo ringraziare le mie compagne, che mi hanno sempre aiutata sia in campo, sia fuori. Le ho prese come esempio per crescere – termina Sara Panetoni – facendo tesoro dei loro insegnamenti e della loro esperienza”.

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