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La storia di Fadilou Seck: che emozione per il primo canestro in A2

Coach Antimo Martino è estremamente entusiasta: “Sono felice di avere dato a Fadilou l’opportunità di esordire in A2. E’ un ragazzo d’oro, che ha tanta voglia di imparare e che ha sempre dimostrato un entusiasmo contagioso

Un’emozione travolgente, che ha toccato tutti coloro che orbitano intorno al pianeta Basket Ravenna. Dai compagni di squadra allo staff tecnico, dalle famiglie sugli spalti al presidente Vianello, da chi ha vestito questa maglia in passato ai giocatori di oggi, fino a quell’angolo in cui gli allenatori del settore giovanile guardano le partite della prima squadra, laddove gli occhi lucidi erano più d’uno, tutti hanno vissuto con estremo trasporto i primi due punti di Fadilou Seck, segnati ieri durante OraSì Ravenna – Aurora Jesi. La sua storia racconta di un ragazzo che si è avvicinato al basket a quattordici anni, grazie allo stand del Basket Ravenna a La Grande Festa 2012, che è cresciuto grazie al lavoro di Maurizio Massari e degli allenatori del settore giovanile, fino ad essere aggregato in pianta stabile alla prima squadra all’inizio dello scorso anno.

Che sia una storia coinvolgente, quella di Fadilou, lo si nota dalla frenesia con la quale Moe Deloach e Taylor Smith siano entrati in campo ad abbracciarlo al suono della sirena finale. Da ragazzo di grande cuore qual è, Deloach ha voluto condividere questa sua gioia: “Sono realmente contento per lui, si è meritato questo canestro perché ha lavorato duro in palestra dal primo giorno di allenamento esattamente come abbiamo fatto noi “senior”, senza mollare mai. Io e Taylor lo abbiamo adottato come un fratello minore e la gioia di vederlo segnare è stata davvero incontenibile”. Anche Smith ha voluto dire la sua: “Quando l’ho visto per la prima volta ad allenamento, mi sono detto “Wow, questo ragazzo gioca davvero da soli tre anni?” Allenarsi con lui è divertente perché gioca duro e riesce a mettermi in difficoltà, questo canestro è una soddisfazione davvero meritata”.

L’eco del suo canestro, potere di internet, ha fatto davvero il giro del mondo. Uno dei primi a congratularsi con lui è stato Mike Singletary, direttamente dal Giappone: “Ricordo quanto era inesperto quando arrivai a Ravenna ed il confronto con le ultime volte in cui abbiamo giocato insieme è semplicemente sconvolgente. Ho visto il canestro su YouTube, voglio dire a Fadilou di continuare a lavorare duro come ha sempre fatto perché ha tutto per diventare un giocatore vero”. Anche Holloway ha preso in mano il telefono dall’Arabia Saudita, dove gioca a Riad: “Non so se Fadilou ricorda come entrammo in contatto, ma fu capace di andare oltre le barriere linguistiche con me inscenando la “Shmoney dance”, un balletto hip hop molto comune negli Stati Uniti. Scoppiai a ridere e cominciammo a conoscerci, diventando grandi amici nel corso della stagione. Avrei voluto vederlo dal vivo per festeggiare con lui, si merita una soddisfazione come questa ma non deve dimenticare di continuare a lavorare duro”.  

Dalla California, dove è in scambio di studio, anche il “gemello diverso” Federico Battaglia si è emozionato: “Bravo fratellone, ce l’hai fatta! Mi ricordo ogni singolo allenamento che abbiamo svolto e tutta la gavetta dello scorso anno insieme alla prima squadra, te lo sei meritato”. E in Italia? Charlie Foiera, che lo scorso anno ha impegnato Fadilou prima, durante e dopo ogni allenamento, con una lunghissima serie di sessioni supplementari sui fondamentali, e a cui Fadilou ha dedicato la marcatura è orgoglioso quasi come un papà: “Fadilou si merita questa soddisfazione. E’ il secondo traguardo della sua giovane esperienza, dopo la chiamata in pianta stabile con la prima squadra, ma non deve essere un punto di arrivo. Tutt’altro: ora deve lavorare più forte perché la strada è lunga e faticosa, ma lui ha tutto per arrivare. Mi ha fatto piacere che si sia ricordato di me in un momento in cui le sue emozioni erano fortissime. Vuol dire che gli ho trasmesso qualcosa e ne sono estremamente orgoglioso”.

E la sua attualità? Nicola Biancoli, capitano dell’Under20 e compagno di Fadilou sin dalla prima partita, è chiarissimo: “In cuor nostro aspettavamo il canestro di domenica da tanto tempo. E’ frutto del suo grande impegno quotidiano ed è quasi come se lo avessimo segnato anche noi”. Coach Antimo Martino è estremamente entusiasta: “Sono felice di avere dato a Fadilou l’opportunità di esordire in A2. E’ un ragazzo d’oro, che ha tanta voglia di imparare e che ha sempre dimostrato un entusiasmo contagioso. Ricordo con piacere che è passato in pochissimi mesi dai tiri sotto canestro per migliorare la sensibilità dei polpastrelli alle gare di tiro da tre punti, a testimonianza di un miglioramento davvero tangibile. Ora che le cose stanno diventando più serie, Fadilou deve continuare a lavorare con gli occhi felici di un ragazzo che si diverte in palestra, allenandosi con l’umiltà e lo spirito di sempre”. 

Ma dove è nata questa storia? Lo racconta Maurizio Massari, responsabile del settore giovanile giallorosso, che ha ricevuto Fadilou alla Grande Festa e si è occupato in prima persona dei suoi primi passi con la palla a spicchi. “Ricordo che quando venne allo stand a chiedere di giocare fui impressionato dal suo potenziale fisico. Così mi chiusi in palestra con lui per un weekend, per capire quale potesse essere la sua prospettiva di crescita: Fadilou mi diede un grande feedback, tanto da spingermi a inserirlo nella squadra di Eccellenza per poterlo gestire quotidianamente in prima persona e per metterlo nella situazione più stimolante possibile. Ho dato l’imprinting tecnico iniziale, poi sono stati e sono tutt’ora molti gli allenatori che si occupano di lui tra settore giovanile e prima squadra, condividendo come staff quello che deve essere il suo percorso formativo. Ieri sera ci siamo sentiti dopo la partita: gli ho detto che il merito è suo per l’impegno e la dedizione che ha impiegato in questi anni; lui mi ha trasmesso la piena consapevolezza che questo sia il punto di partenza e non un punto di arrivo. E questo è il valore più significativo della sua storia. Il suo percorso è l’esempio di chi sfrutta al meglio ciò che gli viene offerto in palestra e attraverso la propria volontà ottiene un risultato di questo tipo. La cosa più importante è che un’opportunità come quella sfruttata da Fadi coinvolge in termini potenziali tutti i nostri 430 ragazzi del settore giovanile; in questo senso ciò che ha fatto Fadilou davanti al pubblico del Pala de Andrè è lo spot vivente per chi veste la sua stessa maglia e vede in lui un punto di riferimento.” 

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