Beni mobili e immobili, quote sociali e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di tre milioni di euro sono stati sequestrati dai finanzieri a una società presunta responsabile di reati di natura tributaria
Avevano creato una catena di rapporti contrattuali al fine di evadere i contributi pagando "in nero" i lavoratori e facendogli saltare i riposi settimanali
Dichiarava di non svolgere nessuna attività lavorativa e di aver conseguito un reddito inferiore a 9.360 euro, mentre gli accertamenti delle Fiamme Gialle hanno permesso di accertare che in realtà in quell’anno aveva guadagnato ben 101.472 euro
Ricevevano i corrispettivi a loro spettanti dalle sedi amministrative estere degli stessi social network e altri compensi, anche mediante ricariche di carte Postepay, da parte dei propri follower e fan per l’acquisto di contenuti vari - foto, video, chat, dirette streaming, ecc - il tutto rigorosamente "in nero"
Le indagini finanziarie hanno rilevato numerosi accrediti tra 2016 e 2020 di cui il beneficiario non avrebbe dato valida giustificazione. Le imposte evase supererebbero i 223mila euro
Sono gli esiti di una complessa indagine che ha visto operare in sinergia l’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Ravenna e il personale di vigilanza Inps di Ravenna
L'accusa contesta all’imprenditore di aver nascosto al fisco i proventi dell’attività commerciale avviata, trasferendoli in una prima fase su conti correnti intestati a terze persone per poi spostarli su depositi bancari negli Stati Uniti
Gli ispettori hanno trovato intenti al lavoro alcuni operai e hanno scoperto che gli stessi non erano stati assunti come operai edili, ma erano stati inquadrati come lavoratori autonomi
Il contratto di fornitura degli stessi risultava stipulato con società di altro Stato estero in cui veniva pagato il compenso, eludendo totalmente la normativa fiscale nazionale
L'impresa inviava lavoratori di nazionalità rumena per eseguire lavorazioni meccaniche all’interno del sito portuale e ai lavoratori venivano applicate tariffe salariali rumene
“Negli ultimi anni il Comune di Ravenna ha diminuito l’attenzione nella lotta all’evasione fiscale. Comuni a noi vicini, nel 2020, hanno fatto meglio e non di poco"
L’attività di verifica, iniziata nel 2017, è stata svolta mediante una ricostruzione di tutte le transazioni comunitarie di olio lubrificante poste in essere da una società italiana
L'agente avrebbe abusato per anni del proprio status estorcendo soldi a commercianti, imprenditori e persone anziane, riuscendo così ad appropriarsi di ingenti somme di denaro poi spese in beni di lusso e al gioco
Truffa ai danni dello Stato, 13 milioni di imponibile contributivo evaso, 9 milioni di contributi omessi: sono gli esiti degli accertamenti dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Ravenna