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Giovedì, 18 Aprile 2024

Un arresto in carcere e 5 ai domiciliari: la rete di corruzione degli obitori si allarga a 37 indagati

Si sospetta un guadagno medio di circa 15mila euro per ogni addetto delle camere mortuarie, ma anche un notevole vantaggio economico per le imprese funebri coinvolte

Sono 16 le misure cautelari, fra cui un arresto in carcere e cinque ai domiciliari, dal Gip di Ravenna relativamente all'indagine per associazione per delinquere e corruzione che riguarda gli obitori di Lugo e Faenza. In tutto sarebbero 37 gli indagati per un giro d'affari di circa 100mila euro annui e circa 15mila euro ciascuno per gli addetti degli obitori.

Al centro dell'indagine ci sarebbe proprio la gestione delle salme all'interno dei due obitori del Ravennate. Sulla base degli elementi raccolti dagli inquirenti, si sospetta che gli operatori sanitari delle camere mortuarie ricevessero denaro per indirizzare i parenti dei defunti verso specifiche pompe funebri. Inoltre, i dipendenti Asl sono accusati di aver provveduto alla vestizione delle salme, una funzione che è stata loro vietata in seguito alla specifica direttiva regionale del 2019 per la gestione dei decessi ospedalieri.

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