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Giovedì, 25 Aprile 2024

Provincia, dipendenti in sciopero: "Siamo una barca che sta affondando"

"Evitiamo il baratro. Siamo al collasso delle Province e delle Città Metropolitane, servono risorse per consentire l'erogazione dei servizi fondamentali ai cittadini e per tutelare i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori". Questa la sostanza delle rivendicazioni di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl nell'incontro con cui si è concluso il presidio in piazza del Popolo dei dipendenti della Provincia di Ravenna, nella giornata di sciopero nazionale dichiarato per venerdì. Una delegazione sindacale dei dipendenti provinciali, assieme al presidente della Provincia Michele de Pascale, ha infatti incontrato il Prefetto di Ravenna illustrandogli la gravissima situazione in cui versano i servizi fondamentali erogati dalla Provincia. "Le risorse che lo Stato ha sottratto al territorio della nostra provincia, nel triennio 2015-2017, derivanti dalle tasse pagate dai cittadini ravennati, assommano a 57 milioni di euro, impedendo di garantire scuole e strade sicure e dignitose. Questo devastante taglio è in aperto contrasto col dettato Costituzionale secondo il quale all'assegnazione di servizi devono corrispondere adeguati finanziamenti. Queste posizioni, che sono sostenute anche dal Presidente della Provincia, hanno ricevuto attestato di solidarietà da parte del Prefetto che ha concluso l'incontro dichiarando l'immediato inoltro di una lettera, contenente la richiesta di ripristino di risorse umane ed economiche, alla Segreteria della Presidenza del Consiglio, al Ministero della Funzione Pubblica, al Ministero Economia e Finanza e al Ministero degli Interni. Su questi argomenti, come sindacati abbiamo incontrato anche i parlamentari locali che, condividendo la necessità di scongiurare gli effetti dei tagli dei vari Governi che da Monti in poi si sono succeduti, si sono impegnati a presentare emendamenti alla legge di stabilità in discussione in questi giorni. E' evidente che, se nulla sarà fatto, qualcuno si dovrà assumere la responsabilità delle ricadute su servizi e dipendenti". "Le Province esistono ancora e devono dare servizi di qualità ai cittadini - spiegano i sindacati - Sono 57 i milioni di euro che lo Stato ha sottratto al territorio della nostra provincia nel triennio 2015-2017, impedendoci di garantire scuole e strade sicure e dignitose. Il taglio di risorse è andato di pari passo con il mantenimento del divieto di assumere personale. La combinazione di questi due elementi ha portato le Province allo stremo e all’impossibilità di garantire servizi dignitosi ai cittadini. La Provincia, da Cervia a Riolo Terme, deve essere messa nelle condizioni di poter garantire servizi fondamentali tra i quali: la manutenzione di 800 chilometri di strade che tutti percorriamo ogni giorno, anche in caso di neve o ghiaccio; la sicurezza, la manutenzione e il riscaldamento in 32 edifici scolastici frequentati da oltre 15mila ragazzi; i servizi della Polizia Provinciale, a tutela della sicurezza; i Centri per l'impiego, che con la crisi di lavoro servono più che mai.

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