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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

A 88 anni costretto a vivere in auto dopo essere stato lasciato sul lastrico: il caso arriva alle Iene - VIDEO

Il caso è finito al centro di un servizio delle Iene, che sono andate a Lido di Classe dove, per sei mesi, l'anziano ha vissuto all'interno della sua Fiat Panda parcheggiata tra i bidoni dei rifiuti fuori da un camping

Una storia drammatica ma a lieto fine quella di Pellegrino, 88enne bolognese che si è ritrovato a vivere in macchina dopo che una donna, della quale si era infatuato, lo ha lasciato sul lastrico. Il caso è finito al centro di un servizio delle Iene, che sono andate a Lido di Classe dove, per sei mesi, l'anziano ha vissuto all'interno della sua Fiat Panda parcheggiata tra i bidoni dei rifiuti fuori da un camping.

Inizialmente l'88enne ha preso in affitto un bungalow proprio in quel camping, dove ha fatto amicizia con la titolare Valentina. Parlando con l'uomo, però, all'imprenditrice sorgono alcuni dubbi: Pellegrino le racconta di essere vedovo, di avere una compagna, una donna rumena "alla quale aveva dato un sacco di soldi perché aveva bisogno di un trapianto urgente al fegato". Solo una delle tante scuse, secondo il suo racconto, che la donna avrebbe messo a punto per "spillare" soldi all'anziano: l'auto rotta della cugina, la malattia della madre in Romania... Oltre a questo, Valentina scopre - visionando il certificato di matrimonio nell'albo pretorio del Comune di Ravenna - che la straniera nel frattempo si era sposata con un altro uomo.

Valentina cerca di fare capire a Pellegrino che è vittima di una truffa, lo accompagna in banca per far togliere la delega alla donna (che nel frattempo utilizzava il bancomat dell'88enne) e dai Carabinieri per tentare di convincerlo a sporgere denuncia nei confronti della truffatrice, ma lui si rifiuta di farlo. "Sono buono di carattere...", dice lui alle Iene che, allertate proprio dalla titolare del camping, prendono a cuore la storia di Pellegrino.

L'anziano, infatti, per alcuni mesi vive all'interno della sua auto parcheggiata fuori dal campeggio di Lido di Classe, dal momento che il bungalow in cui abitava era stato affittato da alcuni turisti per tutta la stagione. Nonostante questo, Valentina continua a offrire all'uomo la possibilità di utilizzare i servizi igienici, di caricare il cellulare e, soprattutto, di avere un'amica che ogni giorno va a controllare come sta e si assicura del suo stato di salute, vista anche l'età avanzata.

Raggiunto dai giornalisti delle Iene, Pellegrino inizialmente non vuole ammettere di essere stato truffato. Spiega di essere in attesa di una casa a Lido Adriano, che poi si rivela però fantomatica. I soldi per quella casa gli sono stati sottratti, ammette, e lui si è trovato nullatenente e senzatetto. "Cosa devo fare, mi devo uccidere?", dice sconsolato. Le Iene provano anche a parlare con la donna rumena, ma lei si rifiuta e reagisce con violenza, sputando addosso al camera man e minacciando di scagliargli addosso delle pietre. "Pellegrino dorme in auto", le dice la Iena Filippo Roma. "Non me ne fotte", risponde secca lei. A quel punto le Iene si rivolgono ai Servizi sociali di Bologna e la situazione si sblocca: Pellegrino viene accolto e ospitato in una struttura nella sua città, Bologna. Il lieto fine di una storia amara.

Il caso, dopo il servizio delle Iene, è rimbalzato sui social nei vari gruppi ravennati. E proprio sui social Valentina ha voluto fare una precisazione: "Non vorrei che si scatenasse in una sorta di linciaggio pubblico - scrive la titolare del camping - Ho dovuto utilizzare questo strumento, mio malgrado, per sbloccare la situazione. Ciononostante, vedendo anche tristi fatti di cronaca recenti, non mi fa sentire a mio agio il pensiero di aver scagliato la folla contro una persona, per quanto questa sia discutibile". Il riferimento, con tutta probabilità, è al caso di Giovanna Pedretti, la ristoratrice che si è suicidata dopo essere stata travolta dai commenti social su di una presunta falsa recensione al suo ristorante.

"Penso che sia giusto cercare di mantenere un atteggiamento composto, perché le conseguenze di un atteggiamento possono ripercuotersi su famigliari innocenti e inconsapevoli, o comunque avere conseguenze sproporzionate - continua Valentina - Con questo non sminuisco, figuriamoci, la gravità e la rabbia o il pensiero su questa cosa. Spero di essere riuscita a spiegare cosa intendo. Non penso che un cattivo comportamento debba avere il potere di renderci persone che si macchino di azioni violente, due torti non fanno mai una ragione. Al di là del sentimento istintivo, ci sono cose che si fanno e cose che non si fanno e sono convinta che qui siamo tutte brave persone".

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