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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Addio Ezio Fedele Brini, il saluto dell'amico: "Persona di grandi competenze"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

L’addio così improvviso dell’ingegner Ezio Fedele Brini è davvero molto triste e fra i saluti che gli vengono rivolti vorrei aggiungere il mio e quello di alcuni amici con i quali abbiamo condiviso, insieme a lui, ed anche in tempi recenti, interessanti conversazioni sulla politica (dalla quale si era allontanato da tempo) e sul nostro territorio. Ezio era persona di grandi competenze, con un lavoro che lo portava ben oltre le mura cittadine a progettare grandi opere ed infrastrutture, rendendolo uno delle poche persone in grado di vedere e, se fosse diventato sindaco nel 1993 di proporre, interventi che avrebbero reso maggior giustizia alla nostra città.  Le sue competenze ingegneristiche lo hanno reso, non solo per me durante la presenza in Consiglio Comunale, ma per diversi esponenti delle forze politiche e per alcuni giornalisti locali, un riferimento anche per le tematiche legate alla portualità, settore sul quale qualsiasi credibile candidato a sindaco (come fu lui) dovrebbe averne quanto meno la consapevolezza.

Accompagnai Ezio, e ne sono ancora oggi onorato, in alcune sue uscite pubbliche durante la campagna elettorale del 1993 ed ancora oggi posso dire che fu il candidato, sostenuto da una ampia coalizione senza la sinistra, che più di tutti, anche in tempi recenti, fece sognare un cambiamento, raccogliendo un numero di voti ben maggiore rispetto all’ultimo ballottaggio del 2016. Ma tutto questo, come ci direbbe Ezio, non c’entra più un tubo e questo modesto omaggio nei suoi confronti, seppur amichevolmente, lo avrebbe già messo in discussione. 

Per chi non lo ha conosciuto vorremo fosse ricordato come uomo estremamente preparato su tematiche di cui si parla troppo poco e talvolta a vanvera (infrastrutture, portualità, etica e moralità), sempre pronto a dire la sua e quindi ad esporsi senza temere i giudizi altrui e a confrontarsi su quanto accadeva in città. Per queste capacità quando lo si incontrava in una delle poche serate che ancora ci concedeva negli ultimi anni, gli era consentito lasciargli sempre la parola per cogliere consigli e indicazioni utili da riprendere nelle proprie iniziative (associative o politiche) alle quali lui preferiva non partecipare, sebbene le seguisse da lontano con grande attenzione, per poi scriverti una mail dissacrante il giorno successivo. Addio Ezio, grazie per l’impegno e per l’attenzione dedicati a Ravenna e per il risultato quasi raggiunto nel lontano 1993 di cui ancora oggi tutti parlano, e sentite condoglianze ad Anna e Jacopo. 

Paolo Guerra, presidente di Assoraro

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