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Cronaca Faenza

Alla scoperta della ‘Faenza-Mare’, le amministrazioni in bici sulla futura pista ciclo-naturalistica

“Il percorso - spiega l’assessore all’ambiente del Comune di Faenza, Luca Ortolani - attraversa la pianura lungo il Canale Naviglio Zanelli, un’opera idraulica ancora fondamentale per il territorio"

Nella giornata di venerdì rappresentati delle amministrazioni dei comuni di Faenza, Cotignola, Bagnacavallo, Alfonsine e Ravenna, in sella di biciclette fornite da Bike Passion di Faenza, hanno percorso i quasi 40 chilometri del Canale Naviglio Zanelli, dalla città manfreda con il fiume Reno. L'iniziativa, dì venerdì mattina, organizzata dall'assessorato all'Ambiente di Faenza, ha coinvolto amministratori del comune di Faenza, il sindaco di Cotignola, Luca Piovaccari, la sindaca di Bagnacavallo e presidente dell'Unione della Bassa Romagna, Eleonora Proni, il sindaco di Alfonsine, Graziani e l'assessore all’Ambiente di Ravenna Baroncini per testare il progetto del percorso ciclo-naturalistico ‘Faenza-Mare’. 

“Il percorso - spiega l’assessore all’ambiente del Comune di Faenza, Luca Ortolani - attraversa la pianura lungo il Canale Naviglio Zanelli, un’opera idraulica ancora fondamentale per il territorio, costruito nel 1783 e con la particolarità di essere tutto su terreni di proprietà del Comune manfredo. Il Canale, da Faenza, si stende per 38 chilometri, dopo aver attraversato i comuni di Cotignola, Bagnacavallo e Alfonsine, fino al punto in cui si getta nel Canale Destra Reno, nel territorio di Alfonsine. Di lì si prosegue lungo il fiume Reno, costeggiando le valli di Comacchio e arrivando a Casalborsetti”. 

Le amministrazioni coinvolte stanno collaborando per preparare un progetto preliminare per la valorizzazione ciclo-naturalistica del percorso, che permetta il collegamento da Faenza fino al mare, oggi percorribile su parti ciclabili esistenti negli ambiti urbani, strade e sommità arginali. 

“Il percorso - continua Ortolani - oggi è già praticabile con un po’ di difficoltà e una bici adatta. Il sopralluogo di venerdì serviva proprio a individuare le criticità: cuciture di ciclopedonali da realizzare, interventi per mettere in sicurezza il passaggio ciclabile su argini, rotonde e strade provinciali. Con pochi interventi, condivisi dai vari comuni, sarà possibile garantire la continuità del percorso in sicurezza e con maggiore comodità per tutti i turisti. Sarebbe di fatto un corridoio ciclabile che collegherebbe anche la rete naturalistica dei nostri due Parchi Regionali, quello della Vena del Gesso Romagnola e quello del Delta del Po”.

Lo studio vuol essere pronto per la primavera del 2022, integrando la progettualità già in essere dei diversi comuni e sarà la base per intercettare bandi di sviluppo turistico e naturalistico regionali e legati alle strategie del PNRR nazionali.

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