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Cronaca

Alla Standiana l’esercitazione congiunta di Pubblica assistenza e Croce rossa

Un vero test di affidabilità per verificare le possibilità, le forze in campo, l’organizzazione e la preparazione degli operatori convolti: simulato il servizio di soccorso durante un concerto e la ricerca di una persona scomparsa

Un’esercitazione congiunta che è stata ben più di una prova generale. Un vero test di affidabilità, fondamentale per verificare le possibilità, le forze in campo, l’organizzazione e la preparazione degli operatori convolti. Ma anche l’occasione per tornare a lavorare insieme, per creare una rete sempre più forte e in grado di mettere a disposizione competenze, a volte diverse ma sempre fondamentali per la sicurezza della popolazione e l’aiuto da fornire alle persone più fragili o in difficoltà.

Nel pomeriggio di domenica alla Standiana di Ravenna, nell’area del Circolo Canottieri, è andata in scena un’operazione orchestrata e promossa congiuntamente da Pubblica Assistenza Città di Ravenna e Croce Rossa Italiana Comitato di Ravenna. Un’iniziativa dai molteplici significati e che, oltre alla sua eccezionale resa sul campo, ha posto le basi per collaborazioni future sempre più connesse fra loro e quindi sempre più efficaci. Quello che si è vissuta è stata una giornata di grande stress emotivo e fisico al quale sono stati sottoposti molti operatori che al mattino erano inconsapevoli di quanto stesse per accadere, in maniera tale da rendere la prova più realistica possibile.

La simulazione ha previsto inizialmente servizio standard in occasione di un concerto musicale, uno dei tanti servizi di assistenza sanitaria che offrono quotidianamente, sia Croce Rossa che Pubblica Assistenza sul territorio. Una prestazione che nel giro di poco tempo ha dovuto affrontare le prime problematiche impreviste a causa dell’affluenza al concerto quasi decuplicata. Presenze molto più alte e dunque un incremento di interventi di soccorso con la necessità di allestire strutture e accampamenti più completi in pochi minuti, con sale di degenza e di trattamento. L’esercitazione ha poi simulato la necessità di un numero di mezzi di soccorso molto più alto mettendo alla prova sia gli equipaggi delle ambulanze, sia gli operatori sul campo. Tra gli interventi proposti anche quello della ricerca di una persona scomparsa. Il climax della giornata ha infine portato a dover affrontare tutte le tematiche di una maxi emergenza con la simulazione del crollo di una parte del palco del concerto immaginario.

"Organizzare un'esercitazione congiunta tra due associazioni non è semplice – spiega Alberto Catagna, presidente del comitato CRI di Ravenna – soprattutto quando per garantire il realismo della simulazione occorre evitare qualsiasi fuga di notizie: direi che però ci siamo riusciti. Un tema difficile degli ultimi mesi, è stata la complessità di addestrare il personale con i rischi e le limitazioni imposte, ma era necessario mettere i nuovi operatori di fronte a uno scenario realistico, con tempi di allerta ristretti, scarse informazioni su luogo e tipologia di evento, rafforzando inevitabilmente la catena di comando necessaria in emergenza. Coinvolgere operatori appena specializzati è stato importante per fornire loro un'esperienza forte, pratica, tecnica, faticosa, per rendersi conto delle difficoltà. Sono soddisfatto e molto orgoglioso di come hanno operato per realizzare la struttura sanitaria campale a tempo record per permettere l'esecuzione dei soccorsi. Come riscoperto durante questa pandemia, gli scenari e i relativi bisogni sono tanti, interagire e sostenersi tra associazioni ci porta più lontano: ecco quindi la scelta di incontrarsi sul campo con la Pubblica Assistenza e simulare un soccorso congiunto. Con l'auspicio che nei prossimi mesi si possa ricominciare a lavorare insieme anche fuori dall'emergenza”.

“Come dice Alberto Catagna, presidente di CRI – interviene Angela Gulminelli, a sua volta presidente Pubblica Assistenza Ravenna – organizzare un’esercitazione congiunta fra due associazioni non è cosa semplice. Nonostante il periodo, nonostante la necessità di mantenere un certo riserbo sull’evento direi che il risultato è stato positivo perché i volontari hanno la capacità di mettersi in gioco senza riserve. La sinergia fra l’operato della Croce Rossa, che aveva la necessità di testare sul terreno i nuovi operatori di protezione civile, e quello della Pubblica Assistenza, che ha coinvolto il nostro personale nell’assistenza sanitaria, è stata ottima nonostante i volontari non si conoscessero e non avessero mai operato insieme. Abbiamo dimostrato che la propensione all’aiuto del prossimo, e le indubbie capacità empatiche degli operatori di questo settore, possono superare la mancata conoscenza fra le persone creando in pochi attimi delle sinergie incredibili che rendono il nostro lavoro bello e appagante nonostante le difficoltà che ogni singolo giorno ci troviamo a dover affrontare”.

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