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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Faenza

A Faenza ancora 200 sfollati fuori casa gestiti dal Comune, l'appello: "Chi ha una casa sfitta ci aiuti"

Sono 200 le persone ancora a carico del comune alloggiate nelle strutture alberghiere o nelle case di riposo. A queste si aggiungono le oltre 1900 domande di contributo per la sistemazione autonoma presentate lo scorso 30 giugno

“L’emergenza non è finita, e anzi sulle politiche sociali e abitative proprio in questo periodo l’impegno è ancora enorme”. Così Davide Agresti, assessore al welfare del comune di Faenza, a due mesi dall’alluvione che ha messo in ginocchio il ravennate. Nella città manfreda sono ancora 200 le persone che sono a carico del Comune, di cui 140 stabilmente ospitate nelle strutture alberghiere della città, e altri 60 domiciliati al monastero di Santa Chiara o, se in condizioni di non autosufficienza o parziale autosufficienza, prese in carico d’urgenza dalle case di riposo dislocate sul territorio. Una cifra importante e indicativa della dimensione del dramma che ha colpito tantissime famiglie faentine, orfana però di tutti coloro che, essendo stati costretti fuori dalla propria abitazione, hanno trovato altre sistemazioni. Magari da amici e parenti o in affitto, in alcuni casi solo temporaneamente, in altri ormai stabilmente da due mesi.

Per questo l’altro dato indicativo è costituito dalle domande inoltrate alla Regione per il contributo autonomo di sistemazione, che prevede mensilmente 400 euro per la singola persona, 500 euro se il nucleo familiare è composto da due persone, fino a un massimo di 900 euro. Per presentare domanda era necessario avere la residenza anagrafica e la dimora abituale nell’abitazione sgomberata alla data di inizio degli eventi calamitosi come da risultanze dal certificato storico dello stato di famiglia (non di domicilio). Il contributo sarà ridotto per il periodo inferiore al mese (dividendo l’importo mensile per il numero dei giorni del mese di riferimento moltiplicato per i giorni di mancata fruibilità dall’abitazione) e riguarderà il periodo compreso dalla data di ordinanza di sgombero o, se antecedente, dalla data di effettiva evacuazione dichiarata e confermata dall’amministrazione comunale con un’apposita attestazione fino alla revoca dell’ordinanza di sgombero, oppure fino a che non si siano realizzate le condizioni di agibilità per il rientro in casa o, infine, fino a che si sia provveduto ad altra sistemazione stabile e comunque non oltre la scadenza dello stato di emergenza.

A Faenza sono state più di 1900, come confermato dall’assessore Agresti, le domande presentate in comune entro il 30 giugno scorso, a cui seguirà ora la fase istruttoria che porterà alla liquidazione dei contributi: entro il 5 agosto per il periodo maggio-luglio; entro il 5 novembre per il periodo agosto-ottobre; entro il 5 febbraio 2024, per il periodo novembre-gennaio; entro il 5 maggio 2024 per il periodo febbraio-aprile. I Comuni provvederanno poi trimestralmente a erogare il contributo ai nuclei familiari.

“Nelle domande di contributo che abbiamo ricevuto rientrano alcune persone che adesso sono riuscite a tornare a casa, ma per altri non sarà possibile continuare a stare ancora molto tempo da amici e parenti - sottolinea Agresti -. Sebbene gli immobili che, attraverso le verifiche, sono stati dichiarati inagibili siano appena qualche decina, anche nelle abitazioni in cui è stata data l’agibilità serviranno ancora alcuni mesi per tornare a essere fruibili, perché i lavori di ripristino di impianti elettrici, mobilio, pavimentazioni e infissi non sono immediati”.

C’è anche un tema che riguarda il reperimento dei materiali e degli artigiani che dovranno poi svolgere il lavoro. Per questo l’amministrazione manfreda sta lavorando a stretto giro “con le agenzie immobiliari - prosegue l’assessore -, e anzi lanciamo un appello a tutti i proprietari che abbiamo disponibilità di un immobile sfitto. È infatti una delle problematiche che stiamo affrontando, che abbiamo presentato alla Regione e che presenteremo anche al commissario per la ricostruzione. A Faenza la situazione è ancora molto delicata”.

Continua inoltre il lavoro degli uffici comunali nella compilazione delle domande per l’indennizzo dei danni subìti, per le quali “bisognerà anche attendere il decreto del governo”, spiega Agresti, che sul tema delle nuove povertà annualmente evidenziate dai rapporti - e ora anche in relazione all’evento alluvionale - conclude: “L’attenzione è alta. Siamo consapevoli che in particolare sul tema della fragilità economica l’alluvione potrebbe costituire un duro colpo. Non sono ferite che si rimarginano in qualche settimana, nemmeno sul piano psicologico. Per questo abbiamo cercato e stiamo continuando a svolgere un lavoro di supporto psicologico importante, in particolare su adolescenti e su anziani”.

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