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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca Casola Valsenio

Appennino ancora devastato dalle frane, sopralluogo della Regione: "Obiettivo rimborsi al 100% a cittadini e imprese"

Commissioni regionali Territorio e ambiente e Politiche economiche riunite a Casola Valsenio e Brisighella

Oltre 300 frane su 90 chilometri di strade nel solo comune di Casola Valsenio, con danni per oltre 100 milioni di euro. 500 frane su 40 chilometri di strade in quello di Brisighella con danni per quasi 150 milioni. Una situazione che si fa ancora più drammatica se si guarda a tutto il territorio dell’Unione della Romagna faentina. Un dramma a cui si è reagito attivando oltre 700 interventi per oltre 100 milioni di euro su tutto il territorio, da dove parte l’appello a fare in fretta per chiudere i cantieri entro l’autunno.

E’ quanto è emerso nel corso delle commissioni Territorio e ambiente presieduta da Stefano Caliandro e Politiche economiche presieduta da Manuela Rontini che si sono recate sul territorio, riunendosi nel cinema Senio, a Casola Valsenio, uno dei comuni simbolo della tragedia del maggio scorso. Un viaggio fra frane, strade interrotte, sensi unici alternati, pezzi di montagna letteralmente staccatisi dall’Appennino e scivolati a valle.

“Ci eravamo impegnati a fare dei sopralluoghi sul territorio e manteniamo le promesse fatte: vogliamo essere vicini agli amministratori locali e ai cittadini, essere sul campo per poter capire come si può intervenire ancora di più a sostegno della popolazione, vogliamo tenere alta l'attenzione e fare conoscere sempre di più la situazione”, spiegano Caliandro e Rontini nel confermare che verranno fatte altre commissioni itineranti sul territorio.

Sono poi intervenuti gli amministratori locali. "Bisogna affiancare all'emergenza la realizzazione di un piano nazionale di tutela del territorio per non abbandonare l'Appennino", spiega nel fare gli onori di casa il sindaco di Casola Valsenio Giorgio Sagrini. A illustrare la drammaticità della situazione è Maurizio Nati, il vicesindaco di Casola Valsenio, che non usa mezze parole: “Le commissioni riunite oggi a Casola sono per noi una grande soddisfazione, la Regione così come i Vigili del fuoco ci sono stati molto vicini, siamo diventati una squadra unica in un momento drammatico, ora correre per ricostruire, non dimenticherò mai il rumore delle frane con la terra che scivolava nel fiume, ci sono frane alte come un palazzo di sei piani. Ora stiamo finendo i lavori emergenziali, abbiamo perso due mesi di tempo e non certo per colpa della Regione. Non si può più aspettare, serve mettere tutto in sicurezza prima dell'autunno”.

Nati ricorda, poi, la reazione dei casolani nel momento dell'alluvione: "Un paese intero si è mosso, abbiamo avuto paura, ma ognuno è stato generoso nel mettersi a disposizione della comunità per ripartire subito, ora si deve proseguire, dal commissario Figliuolo ci aspettiamo indicazioni chiare e soprattutto le risorse necessarie per i lavori".

Per il sindaco di Brisighella, Massimiliano Pederzoli: “Il nostro comune si è esposto per oltre un milione di euro verso i privati per gli interventi fatti in emergenza, siamo grati a chi ci ha aiutato in primo luogo la Protezione civile del Veneto e tecnici comunali. Ora tra i tanti interventi urgenti c'è quello di sostenere le imprese agricole rimettendo in funzione gli invasi idrici, servono più pulizia del letto dei fiumi, non si può essere ostaggio dell'ambientalismo da salotto, così come bisogna tutelare gli argini dai roditori".

Anche Michele De Pascale, presidente della Provincia e sindaco di Ravenna, ha preso la parola a Casola: “Le frane in Appennino sono un dramma perché non solo arrecano danni e disagi a chi ci vive, ma limitando la viabilità danneggiano chi ci lavora: bisogna dare attenzione a tutto il territorio alluvionato, ma soprattutto bisogna guardare all'Appennino”.

“La Regione e la Protezione civile sono stati il nostro punto di riferimento, ora bisogna che si acceleri nel contrasto alle diseguaglianze tra pianura e collina che l'alluvione ha aumentato, dobbiamo evitare lo spopolamento della montagna, ora bisogna che il governo faccia uno scatto nel suo operato", sottolinea Massimo Isola, presidente dell’Unione della Romagna faentina e sindaco di Faenza.

La parola poi ai consiglieri regionali. "Sì spende di più per la ricostruzione rispetto a quanto si è speso per la prevenzione, bisogna capire quali opere servivano per evitare questi disastri", spiega Emiliano Occhi (Lega) che invita, poi, a spendere bene i soldi che arriveranno per la ricostruzione. "È assurdo pensare di dare tutta la colpa dei problemi agli argini dei fiumi alle nutrie, dobbiamo parlare dei cambiamenti climatici perché se continueremo a ignorarli verrà sbagliata anche la ricostruzione" spiega Silvia Zamboni di Europa Verde. Marta Evangelisti, capogruppo di Fratelli d'Italia, ricorda come "siamo qua per ascoltare i sindaci e i cittadini: il governo si è attivato per tempo ed è al fianco delle nostre comunità per una ricostruzione post alluvione che sia veloce e al contempo efficace".

Infine, l'intervento della giunta: “Fin dall’inizio dell’emergenza maltempo, la Regione e il sistema di Protezione civile sono stati vicini - ha sottolineato Irene Priolo, vicepresidente della Regione con delega alla Protezione civile- ai territori colpiti, alle istituzioni e alle persone: lo svolgimento, oggi, delle due commissioni congiunte a Casola Valsenio è un segno tangibile di questa vicinanza. Non solo, oggi abbiamo potuto constatare e toccare con mano il principale innesco degli eventi alluvionali, che hanno visto nelle frane il fenomeno che ha determinato l'evoluzione degli eventi calamitosi. Stiamo lavorando con la Struttura commissariale, alla quale abbiamo già riferito della necessità di dare al più presto copertura finanziaria agli interventi pubblici per evitare che i cantieri si fermino. A ciò si aggiunge l’obiettivo - ha concluso Priolo - di assicurare rapidamente la copertura per il 100% dei rimborsi a cittadini e imprese”.

“Un danno per il commercio, nei Comuni colpiti dagli eventi metereologici di maggio, di notevole entità. Sono, infatti, 3.638 le imprese del commercio colpite (comprese quelle del turismo), concentrate nel ravennate, nel forlivese, nel cesenate, nel riminese e nel bolognese. Mentre, nelle stesse aree, sono 3.063 le attività di servizi colpite, 1.209 le attività industriali e 1.632 le imprese di costruzioni. Molte di queste attività potrebbero già ripartire con cifre contenute, con meno di 20mila euro”, ha detto l'assessore regionale Andrea Corsini.

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