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Cronaca

Dire "Presente!" all'appello per il gerarca fascista Ettore Muti non è reato: archiviate le accuse per 29 "nostalgici"

Rispondere 'Presente!' con la mano al cuore mentre viene chiamato all'appello il 'Camerata Ettore Muti' non rappresenta un reato punibile dalla Legge Mancino

Rispondere 'Presente!' con la mano al cuore mentre viene chiamato all'appello il 'Camerata Ettore Muti' non rappresenta un reato punibile dalla Legge Mancino, la norma del 1993 che sanziona e condanna frasi, gesti, azioni e slogan aventi per scopo l’incitamento all'odio, l'incitamento alla violenza, la discriminazione e la violenza per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali. E' quanto ha definito il gip del Tribunale di Ravenna che ha archiviato le accuse contro 29 militanti “nostalgici” provenienti da Emilia-Romagna e Marche finiti denunciati per la cerimonia di commemorazione del gerarca fascista ravennate Ettore Muti, avvenuta il 23 agosto del 2020.

La legge Mancino punisce, all'articolo 2,  anche l'utilizzo di emblemi o simboli, compresi quelli del fascismo. E tali erano stati considerati, nella denuncia della Consulta Antifascista di Ravenna, le risposte all'unisono 'Presente!' alla chiamata di Muti. Alla cerimonia filo-fascista davanti al monumento dei Marinai, nei pressi del cimitero comunale di Ravenna, parteciparono circa una cinquantina di persone, di cui una buona parte identificate dalle forze dell'ordine.  L'appello fascista venne preceduto dal Padre Nostro, dalla preghiera dell'Ardito e dalla lettura della biografia e delle gesta ritenute eroiche di Muti.

Commemorazione di Ettore Muti al cimitero (foto Massimo Argnani)

Di avviso diverso, invece, è stata la Procura di Ravenna (pm Daniele Barberini), che aveva chiesto l'archiviazione delle accuse. Il gip Andrea Galanti si è espresso lunedì pomeriggio nell'udienza di opposizione all'archiviazione. Gli indagati erano difesi dagli avvocati Francesco Minutillo, Paola Brighi, Giovanni De Capua e Fabrizio Ragni, mentre la Consulta Antifascista era rappresentata dall'avvocato Andrea Maestri.

Commenta l'avvocato Minutillo: “Il giudice ha riconosciuto che il 'Presente' con la mano sul cuore, in una riunione pubblica autorizzata, ha una valenza commemorativa e non è stato messo a repentaglio la tenuta degli ordini costituzionali. Con la chiara e netta pronuncia di oggi del GIP di Ravenna giunge finalmente la incontrovertibile attestazione giudiziaria della legittimità del diritto di pregare per l'anima della Medaglia d'oro  Ettore Muti e di farlo rispondendo  Presente. Il mio augurio è che la pronuncia di oggi riconcili e rassereni oltre che  la vita anche civile di Ravenna anche la Consulta Antifascista: la pietà per un defunto non può e non deve essere motivo né di divisione né di preoccupazione”.

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