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Cronaca Sant'Agata sul Santerno

Fallita rapina in banca e arresto lampo, il sindaco: "Orgogliosi delle nostre forze dell'ordine"

tre criminali avevano tentato una rapina in banca a Sant'Agata sul Santerno, nella filiale della Cassa di Risparmio di Ravenna in piazza Umberto I, e sono stati fermati dai carabinieri vicino a Orte (Viterbo)

Il sindaco di Sant’Agata sul Santerno Enea Emiliani ringrazia i Carabinieri del nucleo investigativo di Ravenna, della Compagnia di Lugo, della stazione di Sant’Agata sul Santerno e tutte le forze di polizia coinvolte, per l’operazione che ha permesso di incarcerare i responsabili di una tentata rapina in banca a Sant’Agata. “A nome di tutta la comunità santagatese esprimo un grande ringraziamento ai Carabinieri, e a tutte le forze di polizia coinvolte, per la repentina operazione che ha portato in carcere i rapinatori - ha commentato Enea Emiliani -. A Sant’Agata non si tralascia assolutamente nulla nel contrasto al crimine. Siamo orgogliosi delle nostre forze dell'ordine e ci fa piacere il fatto che le telecamere di videosorveglianza comunale, frutto di importanti investimenti fatti in sinergia fra i nove i comuni dell'Unione della Bassa Romagna, siano state fondamentali per le indagini”.

LA TENTATA RAPINA - I tre criminali avevano tentato una rapina in banca a Sant’Agata sul Santerno, nella filiale della Cassa di Risparmio di Ravenna in piazza Umberto I, e sono stati fermati dai carabinieri vicino a Orte (Viterbo), mentre stavano tornando a casa: nei guai tre napoletani di 28, 33 e 68 anni. Secondo le indagini del nucleo investigativo di Ravenna, i tre sono entrati in azione verso le 12 di mercoledì 1 febbraio armati di coltello, con un cappellino calato sul volto e uno anche una sciarpa alzata sulla bocca. I tre si sono diretti a uno sportello, intimando a una dipendente della banca di consegnare loro tutti i soldi.

La dipendente era solo un addetto allo sportello (il cassiere in quel momento non era presente) e quindi ha risposto che non aveva denaro. A quel punto i malviventi, disorientati, hanno visto che un cliente presente stava estraendo il telefonino. Gli hanno detto di metterlo via e si sono allontanati rapidamente a bordo di una Fiat 600 che hanno poi cambiato con una vettura “pulita”. Ma il cambio, non distante da una delle telecamere della videosorveglianza comunale, ha finito con il costituire uno degli elementi più pesanti a loro carico. I militari, pensando a pendolari del crimine, si sono allora coordinati con i colleghi della Compagnia di Civita Castellana per un posto di blocco sulla E45 vicino a un’area di rifornimento, mossa che a nove ore dal tentato colpo ha consentito di bloccare l’auto con i tre a bordo. Poco dopo è stato loro notificato il fermo del pubblico ministero di turno Angela Scorza. Al momento sono in carcere a Ravenna.
 

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