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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Bomba "nascosta" nella piallassa Piomboni: raffica di condanne

Per quest'episodio si è concluso con tre patteggiamenti, tre condanne in abbreviato e tre assoluzioni il processo a Ravenna per lo spostamento dell'ordigno ritrovato durante il dragaggio del canale Candiano

Bomba “nascosta” nella palude dell'area del porto Candiano di Ravenna per non avere l'intralcio della rimozione con tutti i crismi di sicurezza e il conseguente rallentamento di un cantiere. Per quest'episodio si è concluso con tre patteggiamenti, tre condanne in abbreviato e tre assoluzioni il processo a Ravenna per lo spostamento dell'ordigno ritrovato durante il dragaggio del canale Candiano, avvenuto nel 2010.

L'ordigno, secondo l'accusa, fu spostato senza avvisare le autorità competenti allo scopo di non rallentare i lavori durante la realizzazione del porto a Molfetta, in Puglia, a cura della Cmc. Tra i condannati - con pene dai cinque ai dieci mesi - c'è il segretario della locale Autorità portuale, per omessa segnalazione. La pena più alta dal gip Piervittorio Farinella è stata inflitta a Giorgio Calderoni, manager della Cmc che la scorsa settimana era stato arrestato nell'ambito dell'inchiesta relativa al porto di Molfetta, in provincia di Bari.

Proprio da un'intercettazione relativa a quell'indagine gli inquirenti scoprirono che la bomba ravennate era stata spostata in una zona valliva, nella 'piallassa' del Piomboni. Agli imputati che hanno patteggiato - tra loro l'allora capo dei Piloti del porto - sono state inflitte pene tra i sei e gli otto mesi. L'inchiesta è stata coordinata dal Pm Isabella Cavallari che aveva chiesto pene fino ai 18 mesi. Per rimuovere l'ordigno, nel novembre del 2010, fu necessario evacuare migliaia di residenti a Marina di Ravenna e a Porto Corsini, le due località che si affacciano sul canale Candiano.

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