Lotta al falsi in spiaggia: la Finanza blocca borse e portafogli con griffe taroccate
Dopo i Rolex sequestrati nello scorso week-end, questa volta si tratta di borse e portafogli falsi. Due senegalesi titolari di regolare permesso di soggiorno sono stati identificati e controllati da una pattuglia di finanzieri
Nella giornata di martedì i finanzieri della Tenenza della Guardia di Finanza di Cervia hanno sequestrato 40 articoli di pelletteria contraffatta. Dopo i Rolex sequestrati nello scorso week-end, questa volta si tratta di borse e portafogli falsi. Due senegalesi titolari di regolare permesso di soggiorno sono stati identificati e controllati da una pattuglia di finanzieri mentre percorrevano le traverse di Cervia a bordo della loro autovettura carica di merce con marchi contraffatti. Tra borse e
portafogli sono stati sequestrati 11 pezzi di Louis Vuitton, 23 di Prada, 4 di Gucci e 2 di Channel - tutti gli articoli erano destinati alla immediata immissione sul mercato illegale di Milano Marittima.
I due cittadini senegalesi – uno residente a Brescia e l’altro a Mercato Saraceno (FC) sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria di Ravenna per violazione degli articoli 474 del codice penale (Introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi) e 648 del codice penale (Ricettazione). Dall’inizio della stagione estiva i finanzieri continuano ad intensificare i controlli per prevenire e contrastare il fenomeno a ridosso della spiaggia, cercando di interrompere la catena di approvvigionamento ai venditori abusivi, per intercettare e sequestrare la merce contraffatta prima che giunga sui luoghi di vendita.
L’ultimo servizio svolto si va così a sommare ai due recenti sequestri della Guardia di Finanza di Ravenna: quello degli orologi extralusso effettuato sempre a Milano Marittima pochi giorni fa e quello di oltre 10.000 articoli di abbigliamento contraffatti sequestrati in una stamperia del Riminese. Continua così il contrasto alle diverse manifestazioni di illegalità connesse alla
contraffazione: da un lato con numerosi interventi in loco nelle immediate adiacenze alle zone di minuta vendita e dall’altro con indagini complesse per risalire la “catena del falso” ed individuare i centri di produzione e smistamento della merce illegale.
