rotate-mobile
Cronaca

Con Facebook e Twitter aumentano le diffamazioni online

La notevole diffusione dei social network ha richiesto una capillare attività informativa per studenti, professori e genitori in quanto sono lievitate le denunce scaturite

L’anno 2011 ha dato risultati estremamente positivi sia sotto l’aspetto preventivo che repressivo per la Polizia Postale di Ravenna. L’attività preventiva, disposta dal Compartimento di Bologna e pianificata con la Questura bizantina, si è concretizzata in 435 servizi di vigilanza per i quali le pattuglie hanno percorso 31.000 chilometri. Complessivamente il bilancio parla di un arresto e 142 denunce a piede libero. Effettuate 12 perquisizioni in abitazioni ed uffici.

La Polizia ha sequestrato 20.770 Giga byte di “memoria”: una parte è stata sottoposta ad analisi e l’altra a perquisizione informatica. L’assistenza telefonica alla cittadinanza è risultata efficace ed estremamente onerosa. Infatti, studenti, impiegati, imprenditori, avvocati, professori, medici, associazioni di categoria, amministratori di sistema ed altri hanno fatto ricorso alla nostra assistenza chiedendo consigli ed indicazioni per risolvere le ricorrenti problematiche che vanno dalle frodi alle informazioni tecniche per la navigazione internet. Con sorpresa si è anche così riscontrato un importante aumento di anziani che utilizzano il pc e navigano in rete.

DIFFAMAZIONE ON-LINE - Nel campo delle indagini sulla rete internet particolare riguardo è stato profuso nelle attività di contrasto alle diffamazioni on line, in prevalenza consumate attraverso l’utilizzo di Facebook, che ha acquisito nel corso dell’anno una posizione di vero e proprio punto di riferimento per le nuove generazioni annoverando tra i propri contatti milioni di persone sparse in tutto il mondo. La notevole diffusione dei social network ha richiesto una capillare attività informativa per studenti, professori e genitori in quanto sono lievitate le denunce scaturite, come già detto, da diffamazioni ma anche, sostituzione di persona, molestie e illecito trattamento dei dati personali.

PORNOGRAFIA ON-LINE - Dalla promulgazione della legge n. 269 del 1998 “Norme contro lo sfruttamento della prostituzione, della pornografia, del turismo sessuale in danno di minori, quali nuove forme di riduzione in schiavitù”, che ha introdotto i reati di pornografia minorile (art. 600 ter c.p.) e di detenzione di materiale pornografico prodotto mediante lo sfruttamento di minori (art. 600 quater c.p.), la Polizia Postale e delle Comunicazioni è divenuta la Specialità preposta alla prevenzione e repressione del fenomeno della c.d. pedopornografia.

La successiva legge n. 38 del 2006 “Disposizioni in materia di lotta contro lo sfruttamento sessuale dei bambini e la pedopornografia anche a mezzo Internet” ha visto ulteriormente ampliato il campo d’intervento in materia, introducendo il reato di pornografia virtuale (art. 600 quater 1 c.p.), e prevedendo l’istituzione presso il Servizio di Polizia delle Comunicazioni, a Roma, del C.N.C.P.O. (Centro Nazionale per il Contrasto della Pedopornografia on line) e l’attribuzione in via esclusiva di una serie di specifiche prerogative investigative proprio alla Polizia delle Comunicazioni.

Le competenze attribuite e l’elevata specializzazione acquisita hanno così visto crescere l’impegno investigativo della Polizia delle Comunicazioni nella lotta a questi crimini particolarmente odiosi. Tra le competenze introdotte, particolare rilievo ricoprono le attività di monitoraggio dei siti a contenuto pedopornografico e di investigazione sottocopertura in rete, che hanno permesso di individuare e di perseguire chi utilizza il web per commettere reati nei confronti di minori. L’obiettivo primario è l’identificazione delle vittime sfruttate e l’individuazione dei soggetti abusanti, nonché il contrasto della commercializzazione e diffusione on line delle immagini e dei video prodotti. 

Le “CHAT” sono diventate sempre più utilizzate dai minorenni favoriti anche dalla fruizione sui social network. I reati più frequenti sono quelli ricorrenti nel web, ossia diffamazione, sostituzione di persona, molestie eccetera. Mentre l’aspetto più pericoloso per i minorenni è il possibile ignaro contatto con pedofili o pedopornografi che cercano un contatto tramite “web cam” o peggio ancora un contatto fisico. Per questo aspetto notevole è stato lo sforzo per educare i giovani ed informare i genitori dei pericoli della rete seguendo le indicazioni generali del Servizio Centrale e dando seguito al coordinamento del Compartimento di Bologna. In particolare, quest’ultimo, lavorando nelle chat sotto copertura, ha un quadro estremamente realistico della diffusione del fenomeno e dei pericoli sul nostro territorio.

PHISHING - Il phishing (letteralmente: spillaggio di dati sensibili) rientra nella fattispecie prevista dal reato di frode informatica di cui all’art.640 ter c.p.; si tratta di una attività illegale che sfrutta una tecnica di ingegneria sociale finalizzata ad entrare in possesso delle credenziali in uso ai sottoscrittori di conti corrente aventi anche operatività on line (c.d. home banking). primo caso denunciato, in danno di un correntista di un istituto di credito, risale all’anno 2005.

Il principale strumento per perpetrare tale reato è il messaggio di posta elettronica “ingannevole” che, imitando la grafica di siti istituzionali, induce l'utente a rivelare dati personali, quali il numero di conto corrente, o di carta di credito, ovvero codici di identificazione. Per concludere l’attività delittuosa gli autori del reato necessitano di conti correnti “di appoggio” su cui far transitare il denaro illecitamente sottratto. Questi ultimi vengono recuperati mediante false offerte di lavoro presentate  da fantomatiche società, che richiedono per la prestazione di lavoro le coordinate bancarie di conti aventi operatività on line, con lo scopo  di ricevere l'accredito di somme di denaro che verranno poi trasferite a terze persone, a mezzo money transfert (es. Wester Union) , previo storno di una percentuale che si aggira dal 5 al 10 % di cui beneficerà il titolare del  c/c che ha prestato i propri dati (quest’ultimo rischia l’incriminazione per il reato di riciclaggio ex art. 648 bis. c.p.) Per l’invio delle e-mail, si è potuto constatare che i server utilizzati vengono di solito ospitati in paesi dell’est europeo o del Sud America.

L’evoluzione di tale fenomeno criminale ha visto anche l’utilizzo di virus informatici che,  infettando le macchine di ignari utenti di servizi web,  catturano  i soli dati relativi alle credenziali di accesso ai conti correnti on line, inoltrandoli poi agli ideatori del disegno criminale, per il  futuro loro indebito utilizzo.Il fenomeno criminale del phishing (quantomeno in Emilia Romagna) registra una sensibile diminuzione se non come episodi, come “volume d’affari” attribuibile alle collaborazioni virtuose avviate tra la Polizia di Stato ed i servizi di sicurezza dei maggiori istituti bancari e di Poste S.p.a. che hanno adottato sistemi di allerta automatizzati che consentono di intervenire prima della reale spoliazione dei denari obbiettivo dei phisher.

Le attività di polizia giudiziaria di hanno interessato le seguenti procure dalle quali hanno poi ottenuto direttive e deleghe per concludere le indagini in corso: Procura della Repubblica di Ravenna, Bologna, Potenza, Reggio Calabria, Catania, Catanzaro, Milano, Modena, Forlì, Napoli, Caserta, Bari, Venezia, Torino, Roma, Ancona e Pescara.

Inoltre si è ulteriormente affinata l’assistenza infoinvestigativa con gli uffici della Questura, principi delle attività investigative, quali DIGOS e Squadra Mobile per i quali sono state svolte attività di analisi e perquisizione informatica ed anche monitoraggio di siti internet di interesse. Attività stimolata ulteriormente dalla confortante attenzione del Sig. Questore di Ravenna.

Le truffe sui siti di aste telematiche o vendite quali “Ebay”, “Subito.it”, “Kijiji”, “Aaannunci.it”, “Autoscout24.it” ed altri hanno fatto riscontrare un incremento regolare e progressivo nonostante i numerosi responsabili individuati e deferiti anche grazie alla efficace collaborazione che tali portali offrono atteso che il loro successo commerciale potrebbe essere danneggiato da un eccessiva operatività di truffatori.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Con Facebook e Twitter aumentano le diffamazioni online

RavennaToday è in caricamento