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Cronaca

Sanzioni e sequestri, blitz in una pescheria: trovato un dipendente clandestino

E’ stato individuato inoltre un extracomunitario, senza la documentazione necessaria a giustificarne la presenza sul territorio italiano

Sanzioni e sequestri in una pescheria di Ravenna, dove, oltre alla vendita del pescato fresco, vengono proposti quotidianamente alimenti, anche cotti, a base di pesce. L'operazione è stata svolta nei giorni scorsi dai militari del settore agroalimentare del Corpo Forestare di Ravenna, affiancati dal personale della Guardia di Finanza e della Capitaneria di Porto. Sono stati effettuati controlli in tema di tracciabilità dei prodotti ittici e relative etichettature al dettaglio e rintracciabilità degli alimenti a base di prodotti ittici detenuti nelle celle frigo.

Durante l'attività inoltre sono state verificate le derrate alimentari destinate alla preparazione dei cibi cotti presenti in magazzino con specifico riferimento alle etichette e alle date di scadenza, nonché si è proceduto ad attenzionare il cibo cotto esposto alla vendita. Sono emerse diverse violazioni della normativa vigente, comunitaria e nazionale e, dopo aver sottoposto a sequestro alcuni prodotti ittici congelati, si è provveduto ad elevare diverse sanzioni amministrative. E’ stata inoltre effettuata la tracciabilità di alcune bottiglie di vino presenti in negozio ed esposte alla pubblica vendita anche mediante verifiche nei Consorzi legati ai marchi di qualità rinvenuti.

Durante le attività di controllo, si è provveduto altresì a verificare la corretta applicazione delle disposizioni previdenziali ed assistenziali connesse alla materia del lavoro in relazione all’impiego di lavoratori, con riguardo ad eventuali rapporti di lavoro in essere con soggetti extracomunitari. E’ stato individuato inoltre un extracomunitario, senza la documentazione necessaria a giustificarne la presenza sul territorio italiano. Per questo motivo il gestore dell'attività è stato denunciato per l’impiego di un lavoratore clandestino nell’esercizio commerciale, per favoreggiamento della permanenza illegale dello straniero nello Stato italiano, nonché per avergli offerto ospitalità nel proprio domicilio.

La persona di nazionalità straniera, sprovvisto del regolare permesso di soggiorno o altro documento attestante l’avvio delle procedure amministrative per la sua regolarizzazione, è stato sottoposto a rilievi dattiloscopici  e, dopo i necessari contatti con l’Ufficio Immigrazione presso la Questura di Ravenna, è stato segnalato all’Autorità giudiziaria perché, clandestino, si tratteneva nel territorio dello Stato italiano in violazione delle disposizioni in materia di immigrazione e condizione dello straniero.

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