Faenza, sorpreso con documenti falsi: arrestato al posto di controllo
Il 35enne è stato intercettato in via Granarolo a Faenza mentre si trovava a bordo di un'auto con un connazionale di 55 anni, risultato incensurato ed in regola con le norme sul soggiorno
Un moldavo di 35 anni è stato dagli agenti del Commissariato di Polizia di Faenza con l'accusa di "possesso di documenti d’identificazione validi per l’espatrio falsi" nel corso di un servizio straordinario di controllo del territorio, che ha interessato diverse aree verdi e alcune strade del comune manfredo, svolto giovedì. All'attività sono state impiegate cinque pattuglie del Commissariato e del Reparto Prevenzione Crimine di Bologna che hanno identificato 36 persone, controllato due esercizi commerciali e analizzato 460 veicoli con "Mercurio", l’occhio elettronico della Polizia di Stato.
Il 35enne è stato intercettato in via Granarolo a Faenza mentre si trovava a bordo di un'auto con un connazionale di 55 anni, risultato incensurato ed in regola con le norme sul soggiorno. La carta di identità mostrata dal 35enne, con generalità romene, è stata ritenuta evidentemente contraffatta. Quest’ultimo è stato accompagnato al Commissariato dove gli accertamenti effettuati sulle impronte digitali dell’uomo hanno dato esito negativo. Il predetto documento di identità è stato esaminato dalla Polizia Scientifica che, basandosi su riscontri oggettivi ha espresso dubbi sulla sua autenticità.
Le generalità dell’uomo e gli estremi del documento rilasciato dalle autorità romene, sono stati comunicati al Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia del Ministero dell’Interno al fine di verificarne l’autenticità. La Polizia romena ha comunicato che le generalità fornite non trovano nessuna corrispondenza e il numero della predetta carta di identità, coincide con quello di un documento emesso in favore di un’altra persona.
Pertanto l’uomo è stato arrestato con le accuse di possesso di documenti d’identificazione validi per l’espatrio falsi, reato previsto e punito dall’articolo 497 bis del codice penale, articolo introdotto nel nostro ordinamento giuridico dal Parlamento vista la crescente minaccia terroristica. Venerdì è comparso davanti al giudice per il processo per direttissima.
