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Cronaca

Contrasto alla povertà, si riuniscono le Caritas parrocchiali: "Da situazioni di vicinato ad emergenza sociale"

"La caritas diocesana - viene spiegato - inserisce questa attività di formazione/animazione nel pieno dei suoi compiti statutari quale quello di animare le comunità a realizzare le caritas parrocchiali"

"Date loro voi stessi da mangiare": partendo da questa frase del Vangelo di Marco, detta da Gesù durante il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci, si è sviluppato il percorso formativo per operatori delle Caritas parrocchiali di quest’anno. "La caritas diocesana - viene spiegato - inserisce questa attività di formazione-animazione nel pieno dei suoi compiti statutari come quello di animare le comunità a realizzare le caritas parrocchiali. È innegabile che l’azione in questione, di tipo pastorale per la chiesa locale, acquisti anche spessore sociale e assistenziale nel momento in cui la singola comunità comincia a diventare attrice concreta del territorio nel contrasto alla povertà e soprattutto autrice di significativi percorsi di inclusione. Quello che fino a qualche decennio fa poteva essere la normalità del “vicinato” e delle relazioni di quartiere, ora è diventata emergenza sociale e relazionale che può spingersi a situazioni di abbandono particolarmente gravi".

Il convegno che si terrà sabato all’Hotel Mattei a Ravenna dalle ore 9.30 alle 13, si pone gli scopi di approfondire le radici cristiane del servizio al prossimo e di rendere consapevoli i volontari e gli operatori parrocchiali del loro ruolo di mediatori sociali concretizzando, nei singoli contesti, quel dovere di solidarietà sociale che già all’ articolo 2 della nostra costituzione viene indicato come primario ed inderogabile. Le caritas parrocchiali attualmente operative nella diocesi di Ravenna-Cervia sono circa una ventina distribuite nei territori comunali di Ravenna, Cervia, Argenta (Ferrara) e Portomaggiore (Ferrara). "Ma ogni comunità parrocchiale, delle 89 ufficiali della diocesi, può essere spazio di incontro, di inclusione e di creatività sociale; alla Caritas il compito di suscitare e stimolare queste attenzioni - viene evidenziato -. Anche se i destinatari principali possono indentificarsi nei referenti parrocchiali, il tema della prossimità sociale e solidale non può essere trascurato dalla cittadinanza e soprattutto dalle istituzioni (preposte e non) che in queste semplici realtà aggregative ritrovano partner significativi e concreti".

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