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Cronaca

Dall'Inghilterra a Roncalceci per omaggiare il padre

Ha lasciato l'Inghilterra per venire a Roncalceci, alla scoperta dei luoghi dove il 16 novembre 1944 suo padre, il caporale Alfred Cleeton Gregory, si è conquistato una medaglia al valore in una operazione contro i nazisti

Ha lasciato l’Inghilterra per venire a Roncalceci, alla scoperta dei luoghi dove il 16 novembre 1944 suo padre, il caporale Alfred Cleeton Gregory, si è conquistato una medaglia al valore in una operazione contro i nazisti. E al termine di questa avventura, pochi giorni fa, Sandra Cleeton Gregory e il marito Peter Stafferton, che era con lei, sono tornati a casa accompagnati dalla gratitudine e dall’amicizia dell’amministrazione comunale, e in particolare del personale dell’ufficio decentrato di Roncalceci, dell’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea e di tre partigiani ravennati, Decimo Triossi, Alcide Liverani e Giovanni Fussi. 

 
Tutti insieme li hanno aiutati a ritrovare i luoghi della battaglia che 67 anni fa ha visto protagonista Gregory, quasi sicuramente il soldato inglese con il quale uno dei tre partigiani, Alcide Liverani, ha ricordato di aver parlato nei giorni intorno al 16 novembre 1944: “Lo incontrai vicino al ponte dello scolo Lama, mi disse di aver ucciso un tedesco, feritone un altro e averne fatti altri prigionieri”.
 
Quando sono arrivati a Ravenna Sandra e Peter avevano con sé il testo con la motivazione della medaglia al valore al caporale Alfred Cleeton Gregory, del 12° reggimento dei lancieri reali inglesi. Vi si legge che il 16 novembre 1944 “a Roncalceci nel Nord Italia”, una pattuglia alleata, composta da quattro partigiani italiani e da due soldati inglesi, il caporale Gregory e il cavalleggero Middelton, giunta ad un importante incrocio del villaggio fu investita dal fuoco di armi automatiche tedesche, proveniente da pagliai svuotati all’interno, distanti meno di cento metri. Il caporale Gregory, tolta la pattuglia dalla strada, passando per un campo di mais si avvicinò di lato alla postazione nascosta da cui provenivano gli spari. Arrivarono ad una quarantina di metri ed i nazisti aggiunsero ai colpi delle armi automatiche anche il lancio di granate. Gregory ordinò ai suoi di stare coperti e di fare fuoco di copertura, mentre lui, da solo, cercava di avvicinare il nemico. Sfidando audacemente il fuoco tedesco, che si concentrava su di lui, il caporale riuscì a conquistare la postazione nemica, uccidendo un soldato, ferendone un altro e costringendone tre alla resa. Poi lui e la sua pattuglia rastrellarono la zona, e i nazisti che rimanevano a Roncalceci si ritirarono rapidamente senza fare altra resistenza.
Un racconto che collima con il ricordo di Alcide Liverani.
 
Accompagnati da Gianluigi Melandri, dell’Istituto storico della Resistenza, Sandra e Peter hanno visitato la sede dell’Istituto e il Museo della battaglia del Senio, ad Alfonsine, nonché il cimitero alleato di Piangipane.
A Roncalceci c’è stato l’incontro con i tre partigiani, al quali hanno tra gli altri partecipato anche Maria Ghetti, di Roncalceci, moglie di un partigiano, Gian Franco Moschini, ex presidente della Circoscrizione, Chiara Fabbri, operatrice culturale che ha assistito i coniugi Stafferton durante la loro permanenza e Silvia Ceccarelli, dell’ufficio politiche europee, che ha fatto da interprete. Ognuno dei partigiani ricordava qualche episodio e con grande vivacità hanno raccontato i momenti salienti del passaggio del fronte bellico, gli ultimi strascichi del dominio nazifascista e l’agognato arrivo degli Alleati. E’ stato fatto cenno alle tante, troppe stragi avvenute a Roncalceci e nei paesi vicini, alle azioni di guerra, agli incontri con i soldati di tante nazionalità. Giovanni ricordava del pagliaio posto all’incrocio fra le attuali via Babini e via Roncalceci e del combattimento che vi era stato proprio in quei giorni intorno al 16 novembre. Finché Alcide ha raccontato l’incontro con il soldato inglese, forse Gregory. Un momento di grande commozione.
Terminato l’incontro Sandra e Peter sono stati accompagnati a visitare i luoghi di cui si era parlato, in particolare l’incrocio in cui Gregory aveva sconfitto i nemici, il ponte dello scolo Lama, il cippo in memoria dei Martiri delle Mura, la Pieve di San Pietro in Trento e la casa che fungeva da base per gli alleati Inglesi.
 
Anche Valentina Morigi, assessore con delega al Decentramento, ha voluto incontrare Sandra e Peter:
“E’ veramente commovente – ha detto loro – che dopo 67 anni abbiate deciso di compiere un viaggio così lungo per rendere omaggio a un uomo che ha combattuto al fianco dei nostri partigiani nella guerra di Liberazione. La Resistenza è stata uno dei momenti più alti della storia del popolo italiano, per dignità, riscatto e coraggio. Il fatto che Alfred Cleeton Gregory sia venuto a sostenerla ci rende fratelli per sempre”.
 

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