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Cronaca

Dall'insegnante al dentista, gli insospettabili trafficanti di droga dello stupro: tra loro anche un ravennate

Un giro d’affari da 4,8 milioni di euro che si allargava a macchia d’olio su tutto il territorio nazionale e che ha portato per la prima volta in Italia anche il flualprazolam, un potente tranquillante considerato estremamente pericoloso

Nei primi minuti di “Smetto quando voglio”, film del 2014 diretto da Sidney Sibilia, uno dei protagonisti fa una premessa: lui, insospettabile ricercatore universitario, è riuscito a incunearsi nelle maglie della legalità grazie alla produzione in laboratorio di nuove droghe sintetiche che non rientrano nelle tabelle del Ministero della Salute, mettendo così in piedi una banda “che gestisce un giro d’affari da centinaia di migliaia di euro” specializzato in produzione e spaccio di stupefacenti.

Una finzione cinematografica che ha però molto in comune con il maxi giro di produzione e spaccio di stupefacenti, nello specifico Ghb Gbl, la cosiddetta "droga dello stupro”, fentanyl, catinoni sintetici e benzodiazepine smantellato dai Carabinieri per la Tutela della Salute in un’indagine durata due anni coordinata dalla procura di Roma. E tra i coinvolti c'è anche un 43enne residente a Marina di Ravenna e impiegato come commesso in un negozio, finito agli arresti domiciliari.

Gli insospettabili trafficanti: un avvocato, un dentista, un insegnante di scuola media

L’inchiesta è deflagrata con l’emissione di 39 misure di custodia cautelare, 11 ai domiciliari e 28 in carcere tra Lazio, Emilia Romagna e Campania - tra le quali quella per il 43enne ravennate, che secondo quanto emerso dalle indagini si faceva arrivare la droga anche sul posto di lavoro. Le accuse sono autoriciclaggio, importazione e traffico di nuove sostanze psicoattive: tra gli arrestati figurano non soltanto persone stabilmente radicate nel contesto della criminalità, con precedenti anche specifici riguardanti il commercio di droghe sintetiche, ma anche insospettabili, proprio come i ricercatori universitari del film di Sibilia.

Tanto per citarne alcuni, un odontoiatra, un avvocato, un funzionario di ente locale, un architetto, due militari in congedo, persino un insegnante di scuola media che si faceva arrivare i pacchi pieni di droga a scuola per evitare di fornire l’indirizzo di casa. Nell’elenco degli arrestati finiti ai domiciliari figura anche Claudia Rivelli, 71 anni, sorella di Ornella Muti, che lo scorso settembre era stata arrestata dalla Polaria di Fiumicino dopo essere stata trovata in possesso di tre flaconi di droga dello stupro. Sottoposta a direttissima, aveva detto di utilizzarla "per pulire l'argento", mentre il figlio in Gran Bretagna cui la spediva a suo dire la usava "per lavare la macchina".

Droga acquistata nel dark web e consegnata a Ciampino per la distribuzione

Le sostanze venivano acquistate online, quasi sempre nel dark web (tranne il Gbl, che in Olanda viene venduto legalmente), e arrivavano spesso per via aerea a Ciampino, oltre che dall’Olanda anche da Cina, Francia, Croazia, Canada, Polonia e Repubblica Ceca. Poi venivano smistate per la vendita e la distribuzione. Un giro d’affari da 4,8 milioni di euro che si allargava a macchia d’olio su tutto il territorio nazionale e che ha portato per la prima volta in Italia anche il flualprazolam, un potente tranquillante considerato estremamente pericoloso.

Nelle spedizioni gli investigatori hanno riscontrato la presenza di parecchie sostanze nuove create in laboratorio, con una struttura molecolare simile alle droghe tradizionali o sintetiche (e ancora più pericolosa), ma abbastanza diverse da non rientrare nelle tabelle del Ministero. Ed è qui che i pm hanno “calato” l’asso, contestando oltre all’autoriciclaggio di bitcoin (anche questa una prima volta in Italia) anche il reato previsto all’articolo 440 del codice penale, e cioè la contraffazione o adulterazione di sostanze medicinali. Colmando, di fatto, una lacuna in cui le droghe sintetiche prodotte in laboratorio avrebbero potuto inserirsi.

Clientela d'alto profilo e consegne a domicilio con corrieri

Al centro dell’inchiesta diversi gruppi organizzati in parte già legati ad altre operazioni e sequestri. La droga, una volta ordinata e arrivata, veniva consegnata a persone che fungevano da centri di distribuzione e poi venduta, spesso a clientela d’alto profilo. Che soprattutto in periodo di lockdown la riceveva a casa direttamente da corrieri dipendenti di servizi di home-delivery, che non sapevano di trasportare nei pacchi droghe sintetiche con effetti superiori dell’80% rispetto a quelle più “tradizionali”, potenzialmente letali. Alcune sono state sequestrate nell’ambito di due operazioni sotto copertura: 42 litri di droga dello stupro, pari a oltre 50.000 dosi singole, e poi oltre 1 chilogrammo di sostanza stupefacenti sintetiche in polvere e cristalli tra cui fentanili e cationi sintetici.

Ancora, 8 grammi di eroina pura al 99% da miscelare con il fentanyl e 20 francobolli a base di flualprazolam. Tre importatori, tra cui il gestore di una casa famiglia per minori, sono stati arrestati in flagranza: 200 i carabinieri dei Nas impiegati nel blitz di mercoledì mattina insieme con i colleghi sul territorio, i Risultati di Roma, Parma e Napoli, gli elicotteri dei nuclei Pratica di Mare e Pontecagnano e un ufficiale di collegamento dell’Europol. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati altri sei litri di Gbl e uno dei trafficanti è stato arrestato proprio in flagranza.

L'articolo di RomaToday

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